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giovedì 22 novembre 2018

La vera storia del «Tempio del Popolo»: Leo Ryan contro la CIA e l’MK-Ultra, un atroce esperimento di controllo mentale a Jonestown

Dietro il massacro di Jonestown, che non fu affatto un «suicidio di massa» ma piuttosto un efferato omicidio di massa, si nascondono sordide trame politiche.

Ecco un contributo di Epaminonda che fa ulteriormente luce su una figura chiave di quel tragico giorno di quarant’anni fa: Leo Ryan. Politico brillante, Ryan aveva cercato per anni di tenere a bada le scellerate operazioni segrete della CIA.

A Jonestown, però, Ryan incontrò la morte per mano di un commando armato.

Cerchiamo di capire perché.

Buona lettura.

Per un più rapido riferimento, riepiloghiamo tutti i post precedenti della serie su Jonestown
:

- [16 Maggio 2018] La vera storia del «Tempio del Popolo» (un compendio)
- [6 Giugno 2018] La vera storia del «Tempio del Popolo» (il massacro comandato)
- [12 Giugno 2018] La vera storia del «Tempio del Popolo» («anti-sette» sbugiardati)
- [22 Giugno 2018] La vera storia del «Tempio del Popolo» (quale «lavaggio del cervello»?)
- [24 Giugno 2018] La vera storia del «Tempio del Popolo» (una strage politica)
- [11 Luglio 2018] La vera storia del «Tempio del Popolo» (torazina letale)
- [2 Agosto 2018] La vera storia del «Tempio del Popolo» e il falso «suicidio di massa»
- [19 Ottobre 2018] La vera storia del «Tempio del Popolo»: falliscono i tentativi di insabbiamento
- [24 Ottobre 2018] La vera storia del «Tempio del Popolo»: quarant’anni di menzogne «anti-sette»
- [30 Ottobre 2018] La vera storia del «Tempio del Popolo»: business della morte, documentario di Di Caprio
- [14 Novembre 2018] La vera storia del «Tempio del Popolo»: Jonestown strumentalizzata per scopi politici


mercoledì 24 ottobre 2018

La vera storia del «Tempio del Popolo»: quarant’anni di menzogne «anti-sette»

Nella stragrande maggioranza delle attività «anti-sette», la menzogna è il filo conduttore.

Così è per certi episodi storici di spicco dei quali ci siamo occupati (come questo di Jonestown e il rogo del ranch di Waco) o dei quali ci occuperemo prossimamente, così è per piccoli fatti di cronaca isolati che avvengono in luoghi lontani (come la lunga notte di un gruppo di amici scozzesi), tanto quanto è avvenuto per episodi meno noti a livello internazionale ma pur sempre devastanti per coloro che ne sono stati investiti: dalla «santona di Prevalle» alla «Comunità Shalom» passando per «Ananda Assisi», dagli inesistenti «Angeli di Sodoma» ai falsi abusi dei genitori di Modena, dalle «sette sataniche» inventate di Saluzzo e Costigliole d’Asti sino a quella nebulosa di una donna quasi ammazzata dall’ex marito, dal presunto «guru della macrobiotica» Mario Pianesi all’ipotetica «guru in pectore» di una «setta», la prof.ssa Raffaella Di Marzio.

Ciascuna di queste tristi, orribili storie ha in comune un tratto fondamentale: le bugie e le mistificazioni degli «anti-sette» e le azioni conseguenti di chi viene istigato o fuorviato dalle loro attività.

Ecco un’ultima rifinitura di Epaminonda che ci fornisce ulteriori elementi in tal senso.

Per un più rapido riferimento, riepiloghiamo tutti i post precedenti della serie su Jonestown:

- [16 Maggio 2018] La vera storia del «Tempio del Popolo» (un compendio)
- [6 Giugno 2018] La vera storia del «Tempio del Popolo» (il massacro comandato)
- [12 Giugno 2018] La vera storia del «Tempio del Popolo» («anti-sette» sbugiardati)
- [22 Giugno 2018] La vera storia del «Tempio del Popolo» (quale «lavaggio del cervello»?)
- [24 Giugno 2018] La vera storia del «Tempio del Popolo» (una strage politica)


mercoledì 6 giugno 2018

Contributo esterno: la vera storia del «Tempio del Popolo» (il massacro comandato)

Ecco l’annunciato seguito dello «speciale», scritto da Epaminonda (ormai il nostro più affezionato contributore), sulla vera storia del «Tempio del Popolo». Ricordiamo anche un suo precedente articolo, in due puntate, sul «lavaggio del cervello».

Questo nuovo post descrive l’agghiacciante verità su quel massacro: dimostra, in base a testimonianze dirette e attendibili, come andarono veramente le cose.

Gli «anti-sette» nostrani continuano a sfruttare la valenza «mitologica» del «Peoples Temple» («Tempio del Popolo») per fomentare un allarmismo sociale generalizzato (sfruttando quella che oramai è diventata una sorta di «credulità popolare») e al contempo attirano la curiosità di media e di enti compiacenti e promuovere così la loro campagna ideologica. Campagna che riteniamo dannosa perché infarcita di notizie infondate.

Fra i principali portabandiera di tale propaganda vi è senz’altro Lorita Tinelli, psicologa pugliese, la quale recentemente, nel corso di un seminario via Web tenuto in collaborazione con l’Ordine degli Psicologi della Lombardia, ha sfruttato di nuovo la valenza «mitologica» del «Tempio del Popolo» per «spiegare» (a modo suo, e con argomentazioni alquanto superficiali) il fenomeno dei «culti distruttivi».

Auspichiamo dunque che Lorita Tinelli si informi e si documenti meglio in futuro, soprattutto se deve essere chiamata cattedra professandosi «esperta» di religiosità «non convenzionale» pur non avendo una qualifica accademica in merito.



giovedì 17 maggio 2018

Contributo esterno: la vera storia del «Tempio del Popolo» (un compendio)

Recentemente Lorita Tinelli, nel corso del webinar organizzato dall’Ordine degli Psicologi della Lombardia, dal titolo «Sette: analisi psicologica dei meccanismi di affiliazione e affrancamento» (di cui si è ampiamente parlato sul presente blog in un primo post, poi ancora in un secondo e in un terzo), ha portato alla nostra attenzione alcuni esempi di movimenti a carattere «settario» (o presunto tale), descrivendone caratteristiche a suo dire allarmanti e paragonandoli a gruppi divenuti famosi nella cronaca nera mondiale per eccidi e stragi di massa terribili.

Uno dei gruppi citati dalla Tinelli è il «Peoples Temple» o «Tempio del Popolo».

Il nostro contributore – per così dire – esperto in affari esteri ha voluto riprendere in esame il tema (che aveva peraltro già lambito in un suo precedente pezzo) ed approfondirlo in modo dettagliato. L’articolo che segue affronta l’argomento dimostrando la totale infondatezza di paragoni come quelli ipotizzati dalla psicologa pugliese e, finalmente, fornisce elementi concreti per poter formare un’opinione super partes su quei tragici eventi.

Un avvertimento: questo resoconto non è per lettori di stomaco debole.