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martedì 30 ottobre 2018

La vera storia del «Tempio del Popolo»: business della morte, il documentario di Leonardo Di Caprio

Pensavamo di aver concluso la serie sulla ricostruzione storica del massacro di Jonestown in Guyana e la confutazione della falsa storia «anti-sette» del «suicidio di massa». Ci sbagliavamo.

Infatti, con l’approssimarsi del triste anniversario dei quarant’anni dall’eccidio, ecco gli avvoltoi mediatici pronti a sfruttare quella tragedia per fare cassa. E come sempre i presunti esperti italiani del panorama «anti-sette» sono lì a seguirli e a dar loro manforte nel protrarre la mistificazione della verità.

Di nuovo, puntuale, l’analisi di Epaminonda non si è fatta attendere e ci fornisce elementi utili a capire a quale fenomeno meschino ci troviamo di fronte.

Per un più rapido riferimento, riepiloghiamo tutti i post precedenti della serie su Jonestown:

- [16 Maggio 2018] La vera storia del «Tempio del Popolo» (un compendio)
- [6 Giugno 2018] La vera storia del «Tempio del Popolo» (il massacro comandato)
- [12 Giugno 2018] La vera storia del «Tempio del Popolo» («anti-sette» sbugiardati)
- [22 Giugno 2018] La vera storia del «Tempio del Popolo» (quale «lavaggio del cervello»?)
- [24 Giugno 2018] La vera storia del «Tempio del Popolo» (una strage politica)


mercoledì 24 ottobre 2018

La vera storia del «Tempio del Popolo»: quarant’anni di menzogne «anti-sette»

Nella stragrande maggioranza delle attività «anti-sette», la menzogna è il filo conduttore.

Così è per certi episodi storici di spicco dei quali ci siamo occupati (come questo di Jonestown e il rogo del ranch di Waco) o dei quali ci occuperemo prossimamente, così è per piccoli fatti di cronaca isolati che avvengono in luoghi lontani (come la lunga notte di un gruppo di amici scozzesi), tanto quanto è avvenuto per episodi meno noti a livello internazionale ma pur sempre devastanti per coloro che ne sono stati investiti: dalla «santona di Prevalle» alla «Comunità Shalom» passando per «Ananda Assisi», dagli inesistenti «Angeli di Sodoma» ai falsi abusi dei genitori di Modena, dalle «sette sataniche» inventate di Saluzzo e Costigliole d’Asti sino a quella nebulosa di una donna quasi ammazzata dall’ex marito, dal presunto «guru della macrobiotica» Mario Pianesi all’ipotetica «guru in pectore» di una «setta», la prof.ssa Raffaella Di Marzio.

Ciascuna di queste tristi, orribili storie ha in comune un tratto fondamentale: le bugie e le mistificazioni degli «anti-sette» e le azioni conseguenti di chi viene istigato o fuorviato dalle loro attività.

Ecco un’ultima rifinitura di Epaminonda che ci fornisce ulteriori elementi in tal senso.

Per un più rapido riferimento, riepiloghiamo tutti i post precedenti della serie su Jonestown:

- [16 Maggio 2018] La vera storia del «Tempio del Popolo» (un compendio)
- [6 Giugno 2018] La vera storia del «Tempio del Popolo» (il massacro comandato)
- [12 Giugno 2018] La vera storia del «Tempio del Popolo» («anti-sette» sbugiardati)
- [22 Giugno 2018] La vera storia del «Tempio del Popolo» (quale «lavaggio del cervello»?)
- [24 Giugno 2018] La vera storia del «Tempio del Popolo» (una strage politica)


venerdì 19 ottobre 2018

La vera storia del «Tempio del Popolo»: falliscono i tentativi di insabbiamento

Che il nostro blog sia qualcosa con cui gli «anti-sette» oramai non possono più evitare di fare i conti, è un fatto conclamato. Che gli articoli da noi prodotti e il materiale da noi diffuso non sia mai stato concretamente smentito ma solo puerilmente sbeffeggiato o (peggio) fatto oggetto di minacce e intimidazioni, è solo una naturale conseguenza. Se abbiamo capito per bene quest’antifona e proseguiamo imperterriti a esercitare (noi, rispettosamente) il sacrosanto diritto alla libertà di parola, non ce ne vogliano gli astiosi propagandisti delle associazioni AIVS, FAVIS e CeSAP (corrispondenti della europea FECRIS) né gli ufficiali loro alleati in forza alla «polizia religiosa» SAS, la «Squadra Anti-Sette» del Ministero dell’Interno.

Tant’è che – nel solco di tale triste ma disincantata osservazione – abbiamo richiesto al nostro esperto di questioni americane, Epaminonda, un parere sui recenti tentativi da parte del fronte dei militanti «anti-sette» di accampare delle «testimonianze» e delle storie che, secondo costoro, smentirebbero o sminuirebbero la potenza del nostro materiale.

Piuttosto che fornirci una sua opinione in merito, Epaminonda ha fatto ciò che evidentemente gli riesce meglio, ossia analizzare i fatti e reperire documentazione (non chiacchiere più o meno credibili): da tali elementi, non possiamo che desumere piene conferme della bontà del nostro lavoro e dell’accuratezza di quanto qui si è pubblicato in tempi recenti.

Ecco dunque la nostra replica ai goffi tentativi «anti-sette» di rimescolare le carte e di insabbiare la verità.

Per un più rapido riferimento, riepiloghiamo tutti i post precedenti della serie su Jonestown:

- [16 Maggio 2018] La vera storia del «Tempio del Popolo» (un compendio)
- [6 Giugno 2018] La vera storia del «Tempio del Popolo» (il massacro comandato)
- [12 Giugno 2018] La vera storia del «Tempio del Popolo» («anti-sette» sbugiardati)
- [22 Giugno 2018] La vera storia del «Tempio del Popolo» (quale «lavaggio del cervello»?)
- [24 Giugno 2018] La vera storia del «Tempio del Popolo» (una strage politica)

Ed ora: i fatti.