Ricordiamo a scanso di equivoci che «settarismo» lo intendiamo nell’accezione contemplata dall’autorevole vocabolario Treccani, ossia: «l’essere settario, cioè fazioso» e identifica un «accanito spirito di parte»; fra i sinonimi sono infatti inclusi «faziosità, partigianeria, parzialità, fanatismo, intolleranza, intransigenza».
Come non ricorrere a una parola del genere quando si notano situazioni in cui taluni utenti tentano di rivolgere, pacatamente, delle critiche a Toni Occhiello e alla sua «compagnia cantante» (come l’ha recentemente definita un’altra «anti-sette», Sonia Ghinelli), e però invece di essere ascoltati e presi nella dovuta considerazione, vengono sistematicamente messi alla porta in modo tutt’altro che garbato?
Vediamo un esempio di una ventina di giorni fa.
All’interno di una discussione che già è un poco animosa (perché un utente precedentemente ha espresso sdegno, in maniera forse un po’ brusca, per il modus operandi di AIVS), Paola Moscatelli se ne esce con una delle sue (solite) offese all’ex marito, peraltro imperniate (come di consueto) su fatti della sua vita privata schiaffati in piazza a sua insaputa:
Pacata protesta di una utente evidentemente perplessa per tale cattiveria, cui fa seguito il rimbrotto di (presumiamo) Toni Occhiello:
La signora controcorrente cerca allora di elaborare in modo più completo il suo pensiero e tenta di indurre i suoi interlocutori a smorzare i toni e considerare un atteggiamento un poco meno astioso:
La risposta di AIVS si presenta (finalmente!) un po’ più moderata del solito. Sempre nel solco della critica denigratoria, però almeno espressa con un tono sobrio e non offensivo. A questa fa seguito una replica del medesimo tenore.
Sembra quasi che si riesca ad intavolare un dialogo, se non propriamente costruttivo, per lo meno civile:
Nonostante le domande maliziose di Occhiello, che tentano di stuzzicare l’ira della signora controcorrente, in qualche modo quest’ultima riesce a non cascare nella trappola:
Scopriamo però molto presto di esserci completamente illusi: non sembra proprio possibile una normale dialettica o una conversazione pacifica sui forum di AIVS.
Ecco infatti ripiombare sulla scena la Moscatelli, con le sue offese un tanto al chilo.
Tanto livore e veemenza farebbero scivolare per un attimo anche l’utente più pacifico nella tentazione di rispondere per le rime, e questo è press’a poco ciò che capita.
Sicché la situazione precipita, la Moscatelli riesce solo ad inasprire i suoi toni verbali e passa direttamente alle parolacce e al turpiloquio:
Si noti come Occhiello o chi per lui non moderino minimamente la Moscatelli nemmeno quando usa parole volutamente scurrili e ingiuriose, però ha la faccia tosta di richiamare all’ordine l’altra utente che finora ha fatto di tutto per usare una certa educazione e pacatezza.
Così la Moscatelli, ovviamente, ci marcia sopra a tutta forza:
Non senza una certa signorilità, la utente non allineata con AIVS si svincola dal fuoco d’infilata cui è stata sottoposta.
Un trattamento tanto iniquo viene notato e sottolineato anche da altri, persino non difensori di una minoranza religiosa:
Ma l’esito è lo stesso: chiunque osi esprimere un parere appena divergente dai «numerosi personaggi» (come amano definirsi i tre responsabili di AIVS), viene verbalmente preso a ceffoni e messo alla porta.
È questo il giusto operato di un’associazione che «persegue finalità di solidarietà sociale»?
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