Il video che riportiamo qui di seguito è stato diffuso solo dieci giorni fa da un canale YouTube legato a un prete cattolico esorcista di nome Tiziano Repetto, e presto pubblicizzato dalla pagina Facebook degli anti-satanisti che asseriscono di essere portavoci degli insegnamenti del fu padre Gabriele Amorth:
Il gruppo così veementemente preso di mira dal video che segue è la Church of Almighty God o Chiesa di Dio Onnipotente, una minoranza religiosa cristiana molto presente in Cina e perseguitata dal governo nazionale con modalità anche violente che hanno fatto e stanno facendo ravvisare gravi violazioni dei diritti umani fondamentali. Vi sarebbe molto da dire in proposito, ma rimandiamo per migliori approfondimenti a questa, questa e quest’altra pagina.
Riteniamo non servano molti commenti: in politica si parla di «populismo» o «demagogia», in questo caso riteniamo di essere di fronte ad una scheggia impazzita che ben esemplifica l’intolleranza e l’estremismo solo ammantato di una religiosità ben lontana dalla propria naturale ed originaria ispirazione.
L’intolleranza che trasuda da questo breve ma significativo video è tanto esasperata da sembrare quasi puerile. Si noti per esempio l’uso di immagini forti e disturbanti come il fungo atomico, il segnale di pericolo o addirittura il teschio in corrispondenza del testo descrittivo:
Un modus operandi a dir poco inquietante, che rammenta periodi quanto mai bui e tragici della storia europea dello scorso secolo.
Se nel 2018 si può giungere a manifestazioni di intolleranza tanto bieche e miopi, vale la pena di esplorare ancora un po’ i collegamenti ideologici fra l’humus culturale che funse da terreno fertile per la circolare Buffarini Guidi e la propaganda ideologica «anti-sette» degli ultimi vent’anni.
Come s’è visto, il sottosegretario Buffarini Guidi poté imperniare il suo provvedimento liberticida sulla base della legge del 1929 sui «culti ammessi»: benché promulgata in pieno periodo fascista, sfortunatamente questa legge è ancora il principale dettato normativo che lo Stato adotta per regolare i rapporti con i culti non cattolici.
Non dimentichiamo che quella circolare faceva parte del corpus delle famigerate «leggi razziali»: ecco perché il punto cardine della stessa consisteva nel suo intento di tutelare la popolazione dalle «pratiche religiose contrarie all’ordine sociale e nocive all’integrità fisica e psichica della razza».
Di quello stesso ordinamento giuridico che stava mettendo al bando le etnie «impure», faceva parte il «reato di plagio», di cui molto abbiamo parlato nel nostro blog e che oggigiorno gli «anti-sette» vorrebbero ripristinare.
Pochi sanno, però, che appena un anno dopo che la Corte Costituzionale aveva dichiarato illegittima quella fattispecie di reato (con la famosa sentenza nr. 96 datata 8 giugno 1981, come accenna in questo articolo Giuseppe Loteta, uno dei protagonisti di quel periodo), degli «anti-sette» italiani ante litteram stavano già affilando le armi per riproporla con una foggia differente.
Ci riferiamo, in particolare, al fu Michele del Re, avvocato penalista con studio in Roma e docente di diritto penale presso l’Università di Camerino (MC), che fra gli anni ’80 e ’90 fu uno dei massimi esponenti della «lotta alle sette».
Dato il suo ruolo di collaboratore/consulente per i servizi segreti oltre che di giurista, è proprio sulla rivista del SISDe. che troviamo una recensione di un suo libro in cui esprime chiaramente la tesi, successivamente abbracciata dagli «anti-sette» tuttora in attività (come Lorita Tinelli, Luigi Corvaglia, Patrizia Santovecchi, ecc.), del «vuoto normativo» che sarebbe stato lasciato dall’abolizione del plagio.
(…)
Ecco riaffiorare il tema della presunta «integrità psichica» della razza, ovviamente reso più «politically correct» eliminando i riferimenti etnici, ma riproposto in maniera pressoché identica a quanto si affermava nei provvedimenti fascisti.
Risulta lampante come la collaborazione fra il prof. Del Re («anti-sette» di allora) e le forze dell’ordine, abbia una netta ed inquietante somiglianza con la situazione attuale, in cui la «polizia religiosa» altrimenti nota come SAS o «Squadra Anti-Sette» collabora strettamente con le associazioni che osteggiano i gruppi religiosi e spirituali di minoranza.
Obiettivi, dichiarazioni e metodologia sono evidentemente i medesimi.
Non va dimenticato, peraltro, che il prof. Del Re fu iscritto alla società segreta P2.
Due anni più tardi (aprile 1999), sulla stessa rivista ufficiale del SISDe, fu pubblicato un altro articolo, ben più corposo del precedente, in cui si riferiva di un convegno sulle «sette» nel quale intervennero, oltre a Del Re, anche il prof. Mario Di Fiorino (di cui parliamo in questo post) e la prof.ssa Cecilia Gatto Trocchi (che, come abbiamo ricordato alcune settimane fa viene a tutt’oggi citata dagli «anti-sette» italiani nonostante sia morta suicida nel 2005)
Come si può facilmente notare, la linea ideologica è sempre la stessa: i nuovi movimenti religiosi vengono descritti come «sette» pericolose perché attentano alla «salute psichica» della gente.
Il controverso rapporto del Ministero dell’Interno del 1998 (a tutt’oggi il più citato come riferimento dalle associazioni «anti-sette», nonostante sia stato ampiamente screditato) e la circolare De Gennaro del 2006 (che istituì la SAS), non sono forse frutto di quella stessa mentalità fascista che diede origine alla Buffarini Guidi?
Si noti per esempio questa nota, riportata su una tesi di laurea del 2009, tuttora disponibile sul sito Internet del FAVIS:
Risulta lampante l’uso strumentale di episodi tragici come il massacro del Tempio del Popolo di cui molto abbiamo parlato nel recente periodo; una strumentalizzazione che avveniva nel 2009 tanto quanto nello stralcio sopra riportato della rivista del Sis.De. (1999), parimenti nel 1982 come chiosa la nota a piè di pagina qui sopra, e così avviene anche attualmente (anche Lorita Tinelli nel suo webinar non ha mancato di reiterare tale prassi).
D’altronde, ecco cosa si legge sul sito del CeSAP, l’associazione per molti anni presieduta proprio dalla Tinelli e oggi dal succitato Corvaglia:
Nel testo come nelle note a fondo pagina, si trovano ancora gli stessi concetti mutuati dalle tesi del prof. Del Re.
In conclusione: per quanto possa essere inquietante, risulta però evidente la continuità dell’ideologia fascista (nella sua declinazione antireligiosa) nell’operato degli «anti-sette» odierni.
Ma guarda... sono diventato celebre grazie a questo blog. Troppo onore. Essere catalogato come intollerante e fomentatore di odio è un po' troppo però. Tutti hanno diritto alla loro opinione, tranne la chiesa che deve pensarla come gli anticlericali... miei avvocati saranno felici di intervenire. A presto...
RispondiEliminaMa guarda scopro di essere citato in questo blog fazioso. Troppo onore. Però essere definito intollerante e fomentatore di odio solo perché esprimo le mie opinioni è troppo. Tutti possono dire la loro ma.non la Chiesa che deve pensarla come voi? I miei avvocati saranno ben lieti di Intervenire... a presto.
RispondiEliminaRispondo solo a uno dei due commenti.
EliminaIl vocabolo «fazioso» direi s'attagli piuttosto bene a quanto abbiamo relazionato nel post, a cominciare proprio dal suo video. O forse vorrebbe negarne la paternità?
Aggiungo che, se ben ricordo, avevo personalmente commentato un vostro post su Facebook lasciando un link a questo post, ma ero stato censurato. Dunque non si sorprenda di averlo «scoperto» solo ora.
EliminaOvviamente è inutile rimuovere il contenuto. È già stato scaricato... :-)
RispondiEliminaNon capisco quale contenuto dovrebbe essere rimosso.
EliminaPuò spiegarsi, per cortesia?