L’altroieri Lorita Tinelli ha annunciato che il 18 Aprile prossimo terrà un «webinar» (ossia un «seminario via web») sotto l’egida dell’Ordine degli Psicologi della Lombardia e (naturalmente) parlerà di «sette».
Ecco la locandina dell’evento:
Sorvoliamo sulla citazione da «1984» e focalizziamo per bene la presentazione di questo webinar perché merita davvero di essere esaminata:
Che una siffatta prefazione venga considerata emanazione di un «centro studi» (quale il CeSAP dice di essere) e quindi contrassegno di un’adeguata qualificazione, è alquanto indicativo del tenore della campagna propagandistica in essere.
Seguendo infatti pedissequamente il ragionamento incardinato dalla Tinelli, si giunge non a delle conclusioni, ma a degli interrogativi che rimangono irrisolti.
Infatti: se «una stima esatta» (del numero di adepti delle «sette») è «impossibile» e se mancano «numeri ufficiali», come si può allora dichiarare che «il fenomeno continua a crescere»? Continua a crescere rispetto a cosa? Rispetto a numeri «impossibili da stimare»?
Questa non è solo un’affermazione palesemente insostenibile e antiscientifica (come minimo nella metodologia): è un’affermazione semplicemente ridicola.
Da dove proviene l’asserto che «il fenomeno continua a crescere»? Da qualche veggente o da qualche «analista» della Squadra Anti-Sette (SAS)? Quali sono le fonti, e perché di fatto non vengono mai esplicitate?
Vista, dunque, l’incertezza (per non dire l’assoluta inconsistenza) dei dati a disposizione, su quale base la Tinelli afferma che «per chi vuole uscirne la strada è sempre più difficile»? Quali sarebbero i riscontri di una tale accusa, quando in effetti vi è parecchia gente (inclusi ex affiliati dei vari movimenti religiosi) che dice tutt’altro?
Chi, come la Tinelli, si presenta come studioso ma espone affermazioni tanto gravi (seppur vaghe e fumose) dovrebbe premurarsi di fornire cifre precise e una casistica verificabile (quanto meno dalle autorità): documenti e fatti accertabili, non sparute testimonianze pilotate e prive di contraddittorio.
Facciamo un esempio: se un criminologo dichiarasse pubblicamente che in Italia ci sono 500 gruppi organizzati di violentatori con migliaia di seguaci (quindi centinaia di migliaia di potenziali stupratori) ma non fornisse alcun dato verificabile, che cosa si aspetterebbe la gente dallo Stato? Se non gli facessero un TSO alla seconda conferenza, lo processerebbero per procurato allarme e perderebbe qualsiasi parvenza di credibilità. E allora perché questa fantasiosa ricercatrice viene ascoltata e lasciata indisturbata a smerciare proclami allarmistici senza freni né morali né professionali?
Un interrogativo interessante, il nostro, che probabilmente impone una riflessione sul tornaconto evidentemente ricercato da coloro che danno spazio a una tale pseudo-scienza.
Seguiremo con molto interesse il webinar di Lorita Tinelli per capire se le nostre tesi vengono confermate o smentite.
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