A giudicare dagli sviluppi degli ultimi giorni, non si può che notare un accentuarsi di tale attività che, a poco a poco, assume sempre più i tratti del business.
Come in ogni attività commerciale, Toni Occhiello e i suoi tre o quattro «fedelissimi» mettono in promozione alcuni post su Facebook per pubblicizzare AIVS, come si è riferito precedentemente e come si può notare anche qui con un post uscito la scorsa settimana:
Chiaramente la réclame attira persone sulle loro pagine e richieste di inserimento nel loro gruppo chiuso, come avviene normalmente per qualsiasi pagina Facebook i cui gestori desiderano aumentare il «parco clienti».
Una volta nel recinto, alla prima occasione, gli utenti ricevono richieste di iscriversi (a titolo oneroso, ossia pagando) all’associazione; richieste che vengono propinate in modo più o meno accattivante, come si è visto in precedenza e come vediamo nuovamente qui nei commenti a questo post del 24 Febbraio scorso:
Ma la raccolta fondi di AIVS non si ferma qui: evidentemente dev’essere stato «fiutato il filone», se Toni Occhiello riesce addirittura a inventarsi un «Gold Club» (con relativo tesseramento) stile «carta fedeltà» del supermercato.
Eccone l’annuncio, che è proprio di ieri:
Con un po’ di ironia, si potrebbe dire che manca solo la «raccolta punti» per gli «omaggi AIVS».
Sfortunatamente, passata l’ironia, si può solo constatare quali sono i «prodotti» che AIVS «mette in vendita»:
«Testimonianze» anonime, prive di un contraddittorio serio e coscienzioso, probabilmente nemmeno sottoposte a un vaglio per accertarne l’attendibilità; storie che, per quanto ne può sapere un ignaro spettatore, potrebbero anche essere inventate di sana pianta, tanto più che sono alquanto scarne in termini di circostanze, nomi e fatti precisi.
Ecco la «merce di scambio» di AIVS e degli «anti-sette».
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