venerdì 16 marzo 2018

Inquisizione «anti-sette»: il caso di Mario Pianesi

Pubblichiamo per intero un contributo esterno sottopostoci da uno nostro lettore e sostenitore fra i più affezionati.

Contributo che ha sicuramente il pregio di stimolare una riflessione seria e obiettiva.




Nasce l’inquisizione macrobiotica per chi vuole perdere peso


Ispirata alle moderne tendenze mondiali verso il cibo salutare e una gestione intelligente dell’alimentazione, anche l’Italia sembra lanciata verso la modernità, ma con il debito rispetto delle tradizioni. Pare infatti che un metodo più veloce e rapido per risolvere l’obesità, il diabete oppure l’eccesso di colesterolo sia semplicemente di bruciare gli eccessi di grasso corporeo sul rogo usando legna proveniente da coltivazione biologica, priva di pesticidi e di conservanti. Meglio se abbinata a olio bollente di produzione italiana. Nessun residuo e la possibilità di perdere fino al 99% del peso in pochi minuti.

Questa è l’immagine che ci viene leggendo le recenti notizie che circolano sui media italiani relativi alla grande indagine promossa dalla procura di Ancona sul tema della dieta macrobiotica promossa dal “maestro” Mario Pianesi. La vicenda è complessa perché coinvolge la dietologia e diversi aspetti medici, che ben sappiamo costituire un campo minato considerando i grandi interessi delle case farmaceutiche in tale ambito.

Ma quel che ci sorprende è che, a differenza d’indagini simili del passato dove l’accusa verteva sull’abuso della professione medica, qui si caratterizza Pianesi e la sua organizzazione come una setta che “plagiava” i propri “adepti”.

Perciò sentiamo naturalmente odore di caccia alle streghe nelle migliori tradizioni dell’inquisizione medievale. Il movimento macrobiotico esiste nel mondo occidentale dal 1805, quando l’autore tedesco Christoph Wilhelm Hufeland pubblicò lo storico libro: “Makrobiotik: oder, die Kunst das menschliche Leben zu verlaengern” (Macrobiotica, l’arte di allungare la vita umana) ispirandosi al lavoro che il giapponese Ekken Kaibara aveva codificato all’inizio del Settecento.

Trattandosi di uno sviluppo di origine orientale, si tratta chiaramente di uno stile di vita che prevede una certa disciplina alimentare. La promessa è di ottenere una ripresa della propria salute generale attraverso modifiche nella propria dieta e nello stile di vita. Non entriamo qui nel merito della macrobiotica in quanto tale né delle sue qualità curative, osserviamo semplicemente che si tratta di un fenomeno che esiste in Europa dagli inizi dell’Ottocento e che coinvolge numerose persone e organizzazioni sia nel Vecchio Continente sia negli Stati Uniti.

Ma gli inquirenti italiani vogliono a tutti i costi caratterizzarla come setta, un’affermazione che persino i media internazionali (sempre pronti a tutelare gli interessi delle case farmaceutiche più che dei cittadini che dovrebbero informare), fanno fatica ad accettare. Infatti troviamo il comunicato stampa di Associated Press diramato dalla sede di Roma che titola “Italian police break up a macrobiotic ‘sect’”. Notate le virgolette intorno alla parola setta che vengono poi ripetute nel testo e che sono poi mantenute in tutte le testate americane e inglesi che hanno ripreso la notizia.

Insomma persino i media che da decenni sono al servizio degli interessi farmaceutici e che già dagli anni Settanta attaccavano la macrobiotica come minaccia, non se la sentono di spingersi fino al punto di sposare la tesi della “setta manipolatrice”.

Dalle notizie che leggiamo in Italia sembra che l’indagine abbia colpito molte realtà commerciali, in particolare negozi di alimenti naturali e ristoranti macrobiotici. Niente di particolarmente religioso o spirituale. Leggiamo che l’indagine è partita da Forlì, una zona ben conosciuta per la produzione di formaggi, vino, dolciumi e salumi. Una terra, quella romagnola, dove il cibo è anche uno stile di vita e una fonte di guadagno importante. Ma facciamo un po’ fatica a digerire questo nuovo concetto del “guru a-la-carte” che ci viene proposta e imposta dalle varie associazioni “anti-sette” italiane.

Ma diamo un po’ di prospettiva storica alla materia uscendo dal dominio casereccio italiano, e leggendo il New York Times del 19 luglio 1978. L’articolo titola: “Macrobiotica: un principio, non una dieta” e prosegue spiegandoci che la macrobiotica aveva a quel tempo un grosso problema d’immagine visto che era stata condannata già nel 1971 dall’American Medical Association” che l’aveva etichettata come: “un problema di salute collettivo importante… capace di produrre gravi danni non solo alla salute dell’individuo, ma alla sua vita in quanto tale”.


Eppure, nello stesso articolo troviamo numerosi medici che la convalidavano. Vediamo quindi che il tema della macrobiotica e del mangiare sano è stato nel mirino della professione medica americana, quale portavoce delle case farmaceutiche, per quasi cinquant’anni. Si tratta quindi del revival di temi triti e ritriti a cui le associazioni anti-sette italiane ormai ci hanno abituato.

Tant’è che è un tema che all’estero non regge più. Leggiamo infatti su Timeline che proprio il New York Times ha gettato la spugna sull’argomento nell’aprile 2017 dichiarando che “gli Hippy hanno vinto” riconoscendo che la macrobiotica è ormai uno stile di vita destinato a permanere in una porzione sempre maggiore della popolazione. La macrobiotica si è diffusa negli USA soprattutto per opera dei movimenti giovanili degli anni Sessanta ed è stata caratterizzata come la “dieta degli hippy” cercando di attribuirle una connotazione negativa che evidentemente non ha funzionato.


Non a caso proprio il colosso Amazon, creato dall’uomo attualmente ritenuto il più ricco del mondo, ha acquisito nell’agosto del 2017 la catena Whole Foods che si specializza in cibi naturali e che è una delle destinazioni predilette dei macrobiotici a stelle e strisce. Costo dell’acquisizione: 13,4 miliardi di dollari per 473 negozi (28 milioni a negozio, una bella cifra per un alimentari).

Oggi con Amazon è possibile acquistare i prodotti di Whole Foods direttamente online con consegna a domicilio immediata mediante il servizio Prime. Evidentemente si tratta di un business che promette bene ed è in rapida crescita. Ma attenzione: i negozi Whole Foods ospitano al proprio interno anche ristoranti che servono cibi naturali e che naturalmente sono anch’essi una destinazione privilegiata dei macrobiotici americani. Ristoranti che stanno facendo una concorrenza feroce e molto efficace ai tradizionali ristoranti italiani in terra statunitense.

Vediamo quindi in gioco una serie di fattori economici che ci fanno comprendere che il problema trascende la sola professione medica e che tocca gli interessi precostituiti di molte altre categorie economiche che si sentono minacciate da una corsa verso i cibi naturali, macrobiotica o non macrobiotica.

Perciò la definizione di “setta” fa sorridere persino i giornalisti americani e inglesi, e la mettono tra virgolette perché non vogliono a loro volta apparire ridicoli.

In un mondo come quello anglosassone, tradizionalmente più aperto alla diversità, si accettano con benevolenza le regole di vita e dietetiche della religione ebraica e islamica. Ciò non è solo un segno di civiltà, ma anche una buona politica economica. In Italia, invece, se mangi macrobiotico sei stato sottoposto a manipolazione mentale e sei l’adepto di una setta che impedisce il contatto con l’esterno e riduce le persone in schiavitù impedendo loro di mangiare ciò che vogliono. E che si dovrebbe dire della quaresima allora?

Non è il caso di entrare nel merito dell’indagine su Pianesi in assenza di informazioni sufficienti e concrete. Tuttavia, sembra che (come in altri casi di “guru” macrobiotici) anche Mario Pianesi goda del supporto di ricercatori medici tra cui studiosi dell’Università di Roma. Quindi la tesi dell’abuso di professione medica è forse difficile da sostenere.

Sappiamo che già dal 1971 la macrobiotica è entrata ufficialmente nel mirino delle case farmaceutiche e che la lunga battaglia è stata dichiarata persa negli USA nell’aprile dello scorso anno proprio dal New York Times.

E vediamo che il nuovo filone italiano concepito dagli anti-sette ruspanti del made-in-Italy è troppo incredibile per essere sposato persino dai nemici giurati della macrobiotica nel resto del mondo.

Un ennesimo fallimento annunciato per gli adepti delle associazioni anti-sette e i loro seguaci? A prima vista, sembra proprio di sì.

8 commenti:

  1. Ritenere che il corpo e l’anima possano essere un tutt’uno ed essere autogestiti, perché è questo che in soldoni dice la macrobiotica ,sembra scatenare movimenti a livelli superiori a quelli economici

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  2. Che articolo ottuso!
    ...come se qualcuno attaccasse la Macrobiotica.
    Il problema è stata la strumentalizzazione che ne è stata fatta, non la dieta o la filosofia.
    Questo articolo ha l'obbiettivo di buttare delfumo negli occhi spostando il centro del discorso.
    Pagheranno, pagheranno tutti per tutto il male che hanno fatto !!!
    ...altro che macrobiotica

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    1. Lei ha espresso un parere che è senz'altro legittimo, ma per cortesia da qui in avanti eviti le offese personali e le parole minacciose; se proprio non riesce a trattenersi, eviti addirittura di inviare commenti. Non gradiamo i toni da bassifondi tanto in voga presso gli «anti-sette».
      «Il problema è stata la strumentalizzazione che ne è stata fatta, non la dieta o la filosofia»: è senz'altro una riflessione interessante e non la considero del tutto sbagliata, ma la invito a osservare in modo obiettivo da parte di chi si è verificata la strumentalizzazione, e da quale origine trae spunto il massacro mediatico che ha travolto in termini propagandistici la macrobiotica come soggetto assieme a UPM come oggetto.
      Facendo un paragone un po' grossolano ma che rende l'idea, sarebbe come dire che il regime nazista ha salvaguardato la religione ebraica assassinando «solo» gli ebrei come minoranza etnica: le pare un ragionamento veritiero? Sulla carta, forse sì. Ma nei fatti?
      Inutile nascondersi dietro a un dito.

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  3. Non credo che nell'indagine condotta dalla procura sia messa in discussione la macrobiotica in sé, ma l'uso che ne ha fatto l'indagato per asservire un numero indefinito di persone e creare un circuito finalizzato all'arricchimento personale che eventualmente sarà dibattuto in sede processuale. Lunga vita ai ristoranti che divulgano un'alimentazione e dei principi sani, che sicuramente sono popolati da persone mosse dalle migliori intenzioni, lo stesso non si può certo dire del capo carismatico in vetta al movimento, e se dovesse esserci una condanna, spero non si parlerà di macchinazione delle multinazionali. Tante persone che parlano e dicono tutte la stessa cosa non potranno essersi messe tutte d'accordo...

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    1. Sebbene non mi trovi concorde, il suo ragionamento ha indubbiamente senso.
      Ad eccezione dell'ultima riga: a seguire questo stesso principio, la propaganda Goebbelsiana sarebbe stata sacrosanta.
      Il microcosmo dei movimenti religiosi è sfortunatamente costellato da casi in cui sono state costruite «prove» ad uso e consumo di fuorvianti e tendenziose tesi accusatorie mediante «testimonianze» costruite o prezzolate.
      Per farsene soltanto un'idea, la rimando a questo post:
      http://antisette.blogspot.com/2018/03/anti-sette-verita-angeli-di-sodoma.html

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  4. Concordo, potrebbero essere costruite, cosa cui personalmente non credo, ma sarà la giustizia a far luce

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  5. Pianesi potrebbe aver avuto dei comportamenti emendabili, se penalmente rilevanti sarà la giustizia a tentare di dare una risposta. Assisto all'attacco da parte delle iene ad Adriano Panzironi, della stampa tutta ai macrobiotici di M.P. Persone che battono sull'alimentazione. Il sospetto diano fastidio è forte.

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