Basta davvero poco per trattare gli altri con rispetto: pensiero nobile, il suo, e senz’altro ampiamente condivisibile. Impossibile, però, non collegare istantaneamente tale asserto con l’operato dei suoi assistiti e colleghi, più volte documentato ed evidenziato in questo blog (ad esempio qui, qui, qui, e qui), palesemente improntato allo scherno, all’offesa e all’intimidazione; in poche parole, alla più assoluta mancanza di rispetto.
Giova specificare che la Montanaro si è qualificata come legale di AIVS in occasione della conferenza stampa tenutasi presso una sala del Senato della Repubblica (sic!) mercoledì 21 giugno 2017.
Va anche ricordato che, proprio nell’ambito di quell’evento, la Montanaro ebbe a precisare quale fosse la sua preparazione in tema di movimenti religiosi e spiritualità «non convenzionale»: sostanzialmente nessuna a parte quanto poteva averle raccontato la Tinelli nel periodo appena precedente alla conferenza stampa.
Per dirlo con le sue parole:
«(…) Io di sette e di gruppi religiosi che coercizzano il pensiero non ho mai sentito parlare prima di incontrare queste persone che oggi mi hanno coadiuvato e che mi hanno preceduto (…)»
Per inciso: impossibile non domandarsi come sia possibile, se ci si ritiene dei professionisti qualificati, saltare sul carro di una associazione che fa dell’invettiva al vetriolo, dell’attacco veemente e della critica infamante la propria regola di vita, senza nemmeno premurarsi di svolgere un po’ di ricerca obiettiva e coscienziosa, particolarmente in considerazione del fatto che quella tematica di cui si va parlando coinvolge decine di migliaia di persone.
Ma tornando al tema espresso nel post evidenziato all’inizio, il profondo interrogativo che le andrebbe rivolto e sul quale sarebbe davvero interessante ricevere una risposta dall’avvocatessa tarantina, è se comparando quel suo pensiero elevato e nobile alle azioni svolte ogni giorno dai soci di AIVS non le sia venuto qualche dubbio morale.
Occhiello e i suoi sembrano motivare le proprie azioni con una sorta di «legge del taglione» la cui ragion d’essere risiederebbe nei devastanti torti subiti (dicono) dall’organizzazione religiosa di cui hanno rispettivamente fatto parte fino a qualche tempo fa.
Dacché in Italia la libertà di espressione fortunatamente sopravvive, essi avrebbero ed hanno tutto il diritto di manifestare il proprio dissenso nei riguardi di qualsivoglia gruppo spirituale o confessione religiosa.
Ma il rispetto nei confronti anche di coloro che hanno identificato quali acerrimi nemici, noi proprio non lo scorgiamo.
Ne rileviamo l’esatto opposto, invece, in commenti come questo, scritto da tale Paola Moscatelli una delle più attive utenti del gruppo Facebook di AIVS e riportato in calce a una fotografia del suo ex marito con l’attuale compagna (foto pubblicata, peraltro, con quale autorizzazione?):
Tralasciamo il seguito della discussione perché ce ne occuperemo in un altro post.
Ci limitiamo a mettere in luce il tenore e la qualità dell’operato di AIVS, interrogandoci: dov’è finito il rispetto?
Chissà se l’avvocato Montanaro si sarà accorta di una tanto grave discrepanza.
Nessun commento:
Posta un commento