Le reazioni scomposte, scurrili e rabbiose degli «anti-sette» (in particolare Toni Occhiello e Lorita Tinelli) dicono molto sul timore che sembrano avere della verità che a poco a poco, di volta in volta, sveliamo sul loro conto.
Senza mai travalicare il limite del lecito e sempre mantenendoci nei canoni di civile diritto di espressione e di critica, continuiamo con il compito che ci siamo dati di accendere i riflettori sul controverso mondo degli «anti-sette».
Inutile commentare le molestie che stiamo ricevendo, più significativo invece documentarle in maniera puntuale.
Gli attacchi «ad personam» contro Mario Casini (peraltro già registrati in precedenza) e contro il nostro blog riprendono alcuni giorni fa come mostra il seguente post di Lorita Tinelli che prende di mira uno dei nostri ultimi:
Nei commenti a questo post, si leggono affermazioni gravi ed accuse nei confronti di Mario Casini che si potrebbero ritenere calunniose dal momento che lo tacciano di reati che non ha commesso:
In contemporanea, a cavallo della Pasqua, avvengono fatti strani sui nostri account, sia e-mail sia Facebook e anche nella piattaforma di amministrazione del blog; a tutt’oggi vi è un post nel quale non riusciamo a recuperare delle immagini che riportano affermazioni pubbliche di Lorita Tinelli (guarda caso!). Un piccolo esempio:
Ovviamente non abbiamo elementi concreti per poter attribuire tali fatti a qualcuno, ma non possiamo fare a meno di notare che hanno tutta l’aria di essere opera di qualche hacker.
Le ostilità si intensificano poi con quest’altro post di Toni Occhiello, con cui comincia anche l’intimidazione:
Raggiungono livelli dell’offesa personale e dell’ingiuria da parte di Toni Occhiello, peraltro un suo modus operandi consolidato come si è più volte documentato in questo stesso blog (vedere ad esempio qui e qui).
Giudichino i lettori questo commento (ora rimosso) di Occhiello sul profilo «Google+» di Casini:
Per non parlare di quest’altro, che è proprio di oggi, arrivato poco fa al blog:
Forse Occhiello pensa che scrivere parolacce in Inglese ne riduca la cifra offensiva; qualcuno dovrebbe spiegargli che non funziona esattamente così.
Poi ci accusano di fare «dossieraggio»: uno sproposito totale, se si tiene conto che le informazioni pubblicate in questo blog sono per lo più pubbliche e per la maggior parte vengono diffuse (o strombazzate) proprio dagli stessi «anti-sette»! Ci limitiamo ad esaminarle e a ragionare pacatamente al riguardo.
Chi invece sostiene di detenere degli «archivi» sui suoi nemici (presunti, reali o immaginari che siano) è proprio Occhiello! Si legga qui:
Addirittura «archivi» (con la «A» maiuscola!) riguardo ai loro «affari»: il che ha tutta l’aria di avere a che fare con informazioni riservate; questo, sì, caso mai, che si potrebbe ipotizzare essere «dossieraggio». Senza contare le vanterie degli «anti-sette» sulle loro operazioni di infiltrazione presso questo o quel gruppo religioso.
Come si potrebbe definire una tale condotta? A noi viene in mente solo un termine adatto: «intimidazione»; e leggendone il relativo lemma sul vocabolario Treccani, riteniamo di aver colto nel segno.
Insomma: AIVS, CeSAP e FAVIS sembrano schierati tutti assieme per osteggiare questo blog e farlo censurare. Non è da escludere che ci riescano, anche entro breve tempo, vista la compiacenza a loro favore da parte di taluni funzionari pubblici.
Inutile domandarci il perché, è fin troppo evidente che cercano di tapparci la bocca, da tempo.
E dire che noi abbiamo sempre fatto il contrario: li abbiamo invitati a fornirci spiegazioni o chiarimenti, a confrontarsi con noi, a motivare il loro operato. Tutto inutile.
Al lettore il quesito: è lecito un simile comportamento da parte degli «anti-sette»?
Sono forse metodi intimidatori? Sono forse minacce?
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