martedì 8 maggio 2018

Aggiornamento breve - Sonia Ghinelli e lo stigma «anti-sette»

Negli ultimi giorni le manifestazioni incoerenza da parte dell’asse «anti-sette» AIVS-CeSAP-FAVIS sono di un’evidenza veramente singolare.

Quest’ultima sigla, FAVIS («Familiari Vittime delle Sette»), è una chiacchierata associazione a «conduzione familiare» ormai nota più che altro per le proprie controversie e sbugiardata in primis dal figlio del principale esponente, Maurizio Alessandrini; da un po’ non ce ne stavamo occupando, ma le riflessioni degli ultimi giorni sul modo in cui gli «anti-sette» cercano di ghettizzare migliaia e migliaia di persone (facenti parte dei «movimenti religiosi alternativi») manipolando la pubblica informazione e continuando a suonare la grancassa mediatica con storie allarmistiche, ci ha fatto soffermare sul concetto di «stigma».

In conclusione di un recente post, abbiamo riportato un breve estratto di una lezione tenuta da un’esperta di religioni, sette e spiritualità, la prof.ssa Raffaella Di Marzio.

Ne riproponiamo qui un ulteriore, brevissimo stralcio:


Per «stigma» (qui una definizione completa del termine, l’accezione di nostro interesse è l’ultima, la 4-b) s’intende l’attribuzione di qualità negative a una persona o a un gruppo di persone, soprattutto rivolta alla loro condizione sociale e reputazione; per rendere l’idea, in tempi ormai lontani lo stigma era anche il marchio impresso a fuoco sul corpo di briganti o schiavi (come viene ricordato in questo lemma sempre dell’ottimo vocabolario Treccani).

Tramite il suo anonimo e discutibile profilo «Ethan Garbo Saint Germain», Sonia Ghinelli del FAVIS ha in più occasioni lamentato la discriminazione che di quando in quando viene perpetrata nei confronti di chi vive la propria sessualità in modo anticonformista, definendo appunto tali casi come «stigma»:


È molto interessante esaminare la descrizione fatta dalla Ghinelli (che peraltro sentiamo di condividere appieno) di come gli omosessuali vengono talvolta additati e quindi discriminati: «sono malati» (discriminazione), quindi «vanno emarginati» (isolamento), pertanto «necessitano di essere curati» (persecuzione).

Ci ricorda qualcosa? Certamente: sono le stesse identiche fasi che conducono la società a ostracizzare gruppi etnici, politici o religiosi che per qualche ragione risultano «scomodi» e quindi devono essere eliminati «per il bene della società». Per dirla con un classico, «Carthago delenda est».

Infatti questo commento della «fluida» Ghinelli s’inquadra nel contesto di un post con il quale ella si lamentava di alcune affermazioni secondo cui, per l’appunto gli omosessuali abbisognano di «terapie riparative»:


Ciò che lascia sbalorditi è il modo come alla Ghinelli sembri sfuggire che proprio lei, su un altro versante, si comoporta esattamente nello stesso modo!

Ci si domanda davvero come sia possibile che non se ne renda conto e se la sua non sia invece una «svista» tutt’altro che casuale. Un’ipotesi, questa, forse più realistica che maliziosa.

Il post e il commento riportati sopra erano di gennaio 2015. Ma anche più di recente (primi 2018) il tema si ripropone tale e quale, segno che la Ghinelli l’ha veramente (e comprensibilmente) a cuore; fatto che – lo ribadiamo – di per sé è tutt’altro che discutibile e anzi condivisibile:


Notare come anche questo post, correttamente, parli di «stigma sociale». Perché tale è la prassi quando è in atto il tentativo di mettere al bando o discriminare un determinato gruppo o minoranza.

Ma l’ingegno della Ghinelli non sembra riuscire ad afferrare (oppure le sue mire non sembrano poterle concedere) il fatto che un così scellerato modus operandi è riconoscibile tanto contro gli omosessuali quanto nei confronti dell’etnia Sinti e allo stesso modo ai danni dei nuovi movimenti religiosi.

Lungi dall’essere coerente con le proprie affermazioni libertarie e rispettose del diverso, la Ghinelli si lancia in una dialettica paradossale in quanto discriminatoria e anti-discriminatoria al tempo stesso:


Con la «mano destra» difende gli omosessuali, con la mano sinistra mena fendenti contro i Testimoni di Geova.

Si renderanno mai conto gli «anti-sette» di rappresentare una continua contraddizione di se stessi?

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