lunedì 7 maggio 2018

Aggiornamento breve - «anti-sette» e incapacità di autocritica: il sorprendente caso di Lorita Tinelli


di Mario Casini

Riporto qui delle esternazioni recentemente diffuse da Lorita Tinelli tramite il suo profilo Facebook pubblico che mi hanno molto colpito per la loro lampante difformità rispetto ai comportamenti tenuti dalla stessa nei confronti di molte persone, fra cui – secondariamente – me medesimo.

Uso il termine «secondariamente» (tengo a precisarlo) perché il bersaglio preferenziale delle angherie della psicologa pugliese sono non solo persone ben più importanti di me quali studiosi di religione altamente qualificati, ma anche e soprattutto gli interi movimenti religiosi che quegli accademici studiano e descrivono.

I commenti che seguono si inseriscono nel contesto di una discussione facente seguito a un post con cui la Tinelli condivideva la notizia del malore accusato due settimane fa dall’ex capo dello Stato Giorgio Napolitano. Un utente particolarmente focoso aveva avviato una diatriba sul suo conto, proclamando la giustezza delle varie espressioni di malaugurio registrate altrove su Facebook ai danni dell’ex presidente della Repubblica e dovute alle differenti gradazioni di malcontento per il lavoro svolto nel suo mandato.

La Tinelli cerca invano di stemperare i toni (tentativo che peraltro definirei alquanto lodevole di per sé, anche per la maniera moderata e pacata con cui è stato messo in atto) e, nel farlo, scrive così:


Volendo essere un po’ egoista, dovrei fare un bell’elenco delle parole scelte con cura dalla Tinelli per augurarmi il peggio e addirittura istigare pubblici ufficiali ai miei danni (cosa che personalmente ritengo un abuso di una posizione privilegiata), ma non è affatto il caso. D’altronde, le sue angherie nei miei riguardi lasciano decisamente il tempo che trovano.

Vediamo invece come si sviluppa il suo nobile discorso e quanto collima con la sua condotta (tanto per parafrasare un po’ l’Antico Testamento); senza nemmeno considerare la sua «moderazione» dei commenti, che già di per sé mi pare abbia i tratti dell’ipocrisia.

Comportamento che abbiamo già numerose volte sottolineato in precedenza come fortemente improntato non solo a condurre attacchi ad hominem contro chi osa mettere in discussione il suo operato, ma anche a veicolare ex cathedra offese ed infamie nei confronti di chi è nell’occhio del ciclone.

Prosegue la Tinelli cercando di rabbonire il suo amico inalberato:


Un concetto di assoluta ragionevolezza, non c’è che dire.

Concetto che viene ulteriormente precisato dalla psicologa «anti-sette»:


Ma quel «senza ledere la dignità» dell’interlocutore, quell’invito a non «ingiuriare» chi venga ritenuto colpevole di qualcosa, quanto è in linea con ciò che la Tinelli poi fa per davvero?

Vediamolo qui, contro la sua «concorrenza»:


Oppure qui, dove si ravvisa un sottile ma malizioso scherno nei confronti di un’intera ritualità religiosa ormai diffusissima (particolarmente in ambito pentecostale) come la musica dal vivo per cantare le lodi di Dio:


O anche qui:


O qui, dove addirittura la rabbia era tale da indurre all’errore di scrittura («elubrazioni» per «elucubrazioni»):


E potrei senz’altro continuare.

E mi sono limitato ad affermazioni sue proprie, ma vi sarebbe un’intera, vasta gamma di accuse, offese, invettive, ecc., non direttamente di suo pugno ma scritte da altri perché istigati da lei.

È questa la «umanità» di cui parla Lorita Tinelli?

2 commenti:

  1. Segnalo un altra contraddizione nel profilo della Tinelli: da un lato spara a zero contro genio in 21 giorni e conseguentemente i metodi di istruzione alternativi,dall' altro promuove le classi elementari senza zaino

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    1. Avevamo notato il battage della Tinelli su quell'argomento, ma ahimé non ne sapevamo molto per cui non ci era balzato all'occhio.
      Vedremo di approfondire.
      Grazie per la segnalazione.

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