giovedì 1 febbraio 2018

Chi rappresentano veramente gli «anti-sette»?

Un aspetto piuttosto concreto e interessante delle controversie legate agli «anti-sette» è quello riguardante i numeri reali delle persone che fanno parte dei diversi movimenti da loro tanto odiati ed osteggiati.

Se si calcola che l’astio degli «anti-sette» viene rivolto non solo verso i nuovi movimenti religiosi, ma sovente anche contro le confessioni religiose maggioritarie, si può facilmente intuire quali siano i rapporti di forza. In altre parole, il gruppetto di associazioni «anti-sette» come FAVIS, CeSAP, SOS Abusi Psicologici e SOS Antiplagio rappresentano le istanze di una microscopica percentuale della popolazione (ad onta del roboante can can mediatico che talvolta generano), mentre la stragrande maggioranza delle persone non gradisce la loro continua produzione di allarmismo e di intolleranza. Tale maggioranza comprende non solo i fedeli delle confessioni religiose «tradizionali» (la Chiesa Cattolica con particolare accento sui suoi gruppi carismatici ed esoterici, l’Islam, il buddismo, il Sikhismo e l’induismo, le diverse ramificazioni cristiane evangeliche, ecc.) di quando in quando infamate dagli «anti-sette», ma anche le decine di migliaia di devoti dei movimenti religiosi di più recente fondazione e dalle più svariate estrazioni come la Soka Gakkai, i Testimoni di Geova, Scientology, i Baha’i, gli Hare Krishna, i Moonisti, i Raeliani e via discorrendo.

Tale asserto non è solo supportato da un semplice e logico ragionamento fondato su numeri puri e semplici che si possono facilmente stimare; è anche confermato dalle stesse lacunose, controverse e opinabili «statistiche» spesso portate ad esempio dagli «anti-sette» per giustificare il proprio discutibile operato. Ne accenniamo in questo post del nostro blog, ma se ne può trovare un’analisi più dettagliata nel post del blog «Libero Credo».

Comunque, escludiamo per un attimo dal nostro ragionamento le religioni «tradizionali» sulla base dell’asserto (che proviamo a considerare valido per ipotesi) che esse, poiché fortemente e profondamente radicate sul territorio, non abbiano necessità di «difese» o risentano in maniera solo minima delle bordate di FAVIS e CeSAP (anche perché, come si è visto, gli «anti-sette» sono tutt’altro che unanimi nello sbeffeggiare – per esempio – il mondo cattolico).

Prendiamo in considerazione, invece, la reazione della gente ai loro anatemi allarmistici: cosa ne pensa, per esempio, l’utente medio di Internet?

Gli «anti-sette» più collerici e accaniti come Toni Occhiello, Lorita Tinelli, Sonia Ghinelli, Aldo Buonaiuto, ecc. vorrebbero far credere che la maggior parte delle persone siano contrarie ai movimenti che essi hanno buon gioco a definire «culti distruttivi», «gruppi abusanti», ecc.

Non è così. La verità è ben altra: se è vero che la maggior parte delle persone non ha abbracciato il credo e le pratiche dei movimenti religiosi alternativi (fatto di per sé ovvio: altrimenti logicamente non si parlerebbe di minoranze), è anche vero che quella stessa maggioranza (che include atei, agnostici e credenti di tutte le altre religioni «tradizionali») non condivide nemmeno i metodi discriminatori con cui quei movimenti vengono talvolta messi alla gogna.

Per verificare questo teorema, prendiamo ad esempio un post apparso sul blog di Beppe Grillo alla fine di Marzo del 2011 che promuoveva il controverso e screditato libro scandalistico «Occulto Italia» (scritto da Gianni Del Vecchio e Stefano Pitrelli, di cui parliamo in questo post), tenendo conto che il blog di Beppe Grillo «macina» centinaia di migliaia di accessi ogni settimana.

Il post annuncia e pubblicizza il libro. Su un totale di circa ottocento commenti al post, tenendo conto che la stragrande maggioranza non sono attinenti all’argomento (il libro recensito) ma riguardano tutt’altro, solo un quaranta per cento sono tendenzialmente a favore della linea ideologica espressa dal libro oppure lo recensiscono positivamente. Tutti gli altri (quindi un buon sessanta per cento) sono sfavorevoli al messaggio del libro o esprimono una vera e propria protesta nei confronti della linea «anti-sette». Inoltre, va anche rilevato che numerosi dei commenti catalogabili come «pro libro» non sono nemmeno incentrati sull’opera di per sé, sono in realtà delle occasioni per criticare un gruppo in particolare o per riferire qualche diceria generalizzata rispetto alle «sette religiose». Quindi la qualità intrinseca delle proteste contro il libro e contro il blog che lo ha pubblicizzato, oltre alla quantità oggettiva, è schiacciante rispetto ai pareri tendenzialmente a favore.

Ecco infatti cosa pensa davvero la gente della propaganda mediatica «anti-sette» (tre commenti citati ad esempio):

Io sono membro della Soka Gakkai da 5 anni e responsabile di settore. Ho sempre frequentato le riunioni, mi sono sempre tenuta informata su tutto quello che succedeva all'interno dell'organizzazione e devo dire che sono basita da quello che ho letto su Occultoitalia. Ma gli autori sono mai venuti ad una riunione? Perchè nel libro non si parla che di ex membri e sembra non esserci nessuna conoscenza diretta di quello che si scrive... eppure è facile partecipare, anche restando nell'anonimato. Che occasione persa per i due giornalisti! Le cose scritte sono alcune palesemente false altre veramente semplicistiche. Sarebbe stato il caso di riportare anche esperienze dirette di membri e di parlare con qualcuno che frequenta la soka, anche solo per sentire le due campane. Ma mi sa, però, che lo spirito del libro sia quello di dimostrare che la soka è una setta oscura e manipolatoria e quindi capire come stanno le cose non serviva allo scopo. Invito ufficialmente gli autori del libro (e chiunque fosse interessato a capire) a contattarmi e a partecipare a qualche riunione... Il libro ormai è pubblicato quindi non li invito per portare acqua al mio mulino, come qualcuno potrebbe pensare, ma solo perchè, non si sa mai, potrebbero essere in qualche modo interessati a sapere davvero come stanno le cose. 
Coordialmente,
R. P.

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Si può uscire e come dall'Opus Dei. Ho frequentato i loro centri per tre anni, poi mi sono lentamente allontanato e non sono stato tartassato, ma rispettato nella mia scelta. Un mio caro amico, numerario in Opus Dei è uscito per sposarsi e il suo matrimonio è stato celebrato da un prete dell'Opus Dei. Quindi non facciamo di tutt'erba un fascio. Questa è la mia esperienza che ho vissuto.
A.G.

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Leggere questo libro per comprendere le religioni che tratta sarebbe un po come giudicare il MoVimento 5 Stelle basandosi su ciò che stanno diffondendo le persone che da esso esso sono state escluse(vedi Movimento Revolution e company), o i giornalisti che Grillo, per le sue ragioni, sta evitando. 
Il libro, in realtà, è un vero attacco (anche se ben nascosto) a quelli che sono i nostri diritti fondamentali, come la Libertà di Religione ecc..., è sarà usato come strumento di convincimento nel promuovere leggi che violeranno tali diritti.
Confido nelle persone positive, e di buona volontà, che capiranno presto che le persone che stanno promuovendo tale libro vanno allontanate dal MoVimento 5 Stelle, altrimenti presto o tardi 
distruggeranno anche quest'ultimo.
Attaccare, quella che è, la Libertà della propria Ricerca Spirituale o Morale è uno dei più grandi crimini che possano essere commessi nei confronti dell'Umanità e prima o poi queste persone faranno 
i conti con la propria coscienza.
C.F.


Ulteriore elemento di giudizio: fra coloro che non esprimono un parere né sul libro né sul tema dei nuovi culti o dei movimenti religiosi, molte persone affermano alquanto chiaramente che quello delle «sette» non è un problema degno di nota e che ve ne sarebbero di ben più gravi e preoccupanti da trattare.

La verità, quindi, è che non solo il presunto «allarme sette» è un castello di carte montato da individui e associazioni che hanno tutto l’interesse a propugnarlo, ma inoltre la stragrande maggioranza delle persone non condivide le loro opinioni intolleranti e anzi vorrebbe la pace, piuttosto che la discriminazione.

A chi o cosa servono davvero gli «anti-sette»? Forse a rappresentare o tutelare degli interessi privati?

2 commenti:

  1. Condivido, nella mia lunga esperienza posso dire che l'atteggiamento degli 'antisette' non rispecchia affatto quello delle persone 'normali' che nella stragrande maggioranza dei casi è di tolleranza e rispetto delle idee altrui. Questi antisettari cavalcano l'onda del sensazionalismo . E' fondamentale informarsi in dettaglio e prendere le informazioni dalle fonti corrette!

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    1. Buona sera e grazie per il suo contributo.
      Come darle torto? Ha proprio ragione!

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