mercoledì 7 febbraio 2018

Gli «anti-sette» e la complicità dell'Ordine degli Psicologi

Il 30 Gennaio scorso, sul quotidiano «Il Giornale», è stato pubblicato un interessante articolo per lo più basato sulle affermazioni di una presunta «esperta» di «culti distruttivi» e «sette religiose», Patrizia Santovecchi.

Esattamente: proprio la stessa figura così discussa e controversa, di cui parliamo in dettaglio in uno degli ultimi post.

L’articolo in questione è stato poi ripreso e ripubblicato dal sito del Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi (CNOP) in virtù di un passaggio specifico nel quale la Santovecchi raccomanda a tutte le ipotetiche «vittime» di presunte «sette» di rivolgersi «ad uno psicologo» o (addirittura!) «alle associazioni anti plagio».


Si riferisce proprio a quel gruppetto di denominazioni (CeSAP, FAVIS, AIVS, SOS Antiplagio, ecc.) di cui si parla in dettaglio nel presente blog e del cui operato si mettono qui in luce i molti (e irrisolti) aspetti discutibili e preoccupanti: l’inattendibilità, la litigiosità, la tendenziosità, la superficialità, la scarsa trasparenza, ecc.; fatti (questi, sì) ben documentati e motivati.

La Santovecchi, dunque, batte ancora la grancassa per il controverso «reato di plagio» (sovente travestito con il nome più altisonante di «manipolazione mentale»), di fascista memoria, già giudicato incostituzionale e aspramente criticato dal mondo accademico, come si accennava in un precedente post.

Le fa eco qualche giorno più tardi la «solita» Sonia Ghinelli dal «solito», discusso e fasullo profilo Facebook Ethan Garbo Saint Germain per applaudire la collega:


È lampante che si tratta, nuovamente, di un tentativo di tutelare il loro business e di accaparrarsi una fetta di «mercato» o una «domanda commerciale» appositamente creata: cercano di creare un tipo di clientela fra le persone che riescono a convincere di essere state «plagiate» da qualche «pericolosa setta».

A questo fine, evidentemente arduo da raggiungere, pare oramai che i dirigenti dell’Ordine degli Psicologi siano disposti a non adombrare più la loro complicità con associazioni screditate e controverse che sostengono una teoria non scientifica e dichiarata illegittima dalla Corte Costituzionale.

Ad ogni modo torneremo ancora sull'argomento poiché l'Ordine degli Psicologi e i gruppi «anti-sette» sono di fatto legati a filo doppio e sono i principali sostenitori della presunta necessità di reintrodurre il reato di plagio nel codice penale.

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