martedì 21 novembre 2017

Pier Paolo Caselli e le eterne contraddizioni degli «anti-sette»

Si era già citato il vicentino Pier Paolo Caselli in uno degli ultimi post.

Era balzato all’occhio, quale lapalissiana contraddizione, il sostegno dato da questo illustre nessuno (sostenitore della psicologa barese) ad una «guaritrice spirituale» dedita a dispensare consigli gratuiti su come conseguire tale qualifica, possibilmente retribuita.

Non contento, Caselli ora s’impegna in una delle attività più osteggiate dagli «anti-sette», con Lorita Tinelli e Sonia Ghinelli in prima fila, proprio quella di «counselor» o «life coach».

Ecco infatti cosa pubblicizza Caselli dal suo profilo Facebook:


E non manca la réclame del suo sito in cui si propone come «counselor»:


Tenendo presente che Caselli ha raccontato più e più volte (e con diffusione sui mezzi di comunicazione pubblica), di avere seriamente considerato di suicidarsi, ci si domanda come fa a proporsi ora quale figura idonea a consigliare ad altri il modo migliore di vivere.

Con che qualifica, poi? È iscritto all’albo degli psicologi? Ha qualche attestato professionale in materia di formazione o consulenza?

A giudicare da questo sito (qui il link*), deve trattarsi di qualifiche ben definite e cospicue, se si parla di «ruolo di formatore e professionista»:

[*] NOTA IMPORTANTE del 01 Febbraio 2018: la pagina linkata, di cui viene qui di seguito riportata un’istantanea, è stata modificata nei giorni scorsi dalla gestrice del relativo sito. In fondo al presente post abbiamo pubblicato una precisazione e rettifica.



Lo stesso vale per la pagina Facebook aperta proprio nelle ultime ore dal «resiliente» Caselli, ancora (e addirittura!) come «formatore»:



E dire che persino Michelle Hunziker, ben fiancheggiata dai soliti «anti-sette», proprio in questi giorni, si sta scagliando contro chiunque voglia portare avanti un’attività di «counseling» o «Life Coach» e simili; attività tanto osteggiate da psicologi come le citate Lorita Tinelli e Sabrina Camplone.

Per dirla tutta, la Hunziker e la madre sono su tutti i media nazionali per quella che riteniamo sia un’evidente operazione di marketing: promuovere il proprio libro e sfruttare l’allarmismo generato dagli «anti-sette» per convogliare audience e realizzare maggiore profitto.

Ma a parte questo – saremo prevenuti? – abbiamo il forte, inquietante sospetto che nessuna segnalazione alle autorità competenti sia stata inoltrata in proposito né da Lorita Tinelli, né da Michelle Hunziker, né da Sabrina Camplone, né da Maurizio Alessandrini, né da altri giustizialisti «anti-sette» che vedono ovunque concorrenti da annichilire…







IMPORTANTE - Rettifica
01 Febbraio 2018

In data 23 Gennaio scorso abbiamo ricevuto un’e-mail di protesta da parte della Sig.ra Maria Cristina Pizzato, la cui pagina viene menzionata e linkata qui sopra nel nostro post. La protesta era principalmente dovuta al commento della utente Paola Grandi del 22 Novembre 2017, nel quale la Sig.ra Pizzato veniva apostrofata in modo sarcastico.

Cogliamo l’occasione per precisare che, tendenzialmente, non censuriamo gli utenti che vogliono dire la loro, e in generale tutti gli utenti di questo blog non necessariamente debbono esprimere pareri, opinioni e punti di vista in linea con quanto noi scriviamo. Siamo convinti che un’opinione non va mai negata a nessuno e si deve poter essere liberi di esprimerla, purché nei canoni della decenza e del rispetto reciproco. L’utente Paola Grandi, che personalmente non conosciamo, ha scritto un commento nel quale esprime punti di vista propri personali che non necessariamente devono coincidere con la linea del blog, anzi, in linea teorica potrebbero anche essere in netto contrasto con esso. Non sarebbe altrimenti un blog aperto alla discussione!

Detto ciò, sebbene dopo la nostra risposta alla sua animosa e-mail la Sig.ra Pizzato abbia scelto di non darci più sue notizie, nondimeno riteniamo doveroso evidenziare la sua lamentela dandole così spazio per esprimere la propria versione:

«Leggo solo oggi, con costernazione, dopo esserci arrivata per puro caso, questo articolo e soprattutto il commento della Sig.ra Grandi. Mi chiamo Maria Cristina Pizzato, sono una professionista del web marketing e dell'inbound [servizio di informazione e assistenza agli utenti, ndr] (…) .
Senza dovervi nulla, ma per serietà e volontà di dire la mia, vi informo che il sig. Caselli si è rivolto a me ad inizio 2016 per un sito web. Mi ha spiegato il progetto, ho rilevato quello che il cliente mi ha detto in merito alla sua vita, sotto sua responsabilità, come faccio con un qualsiasi altro cliente, e ho sviluppato il progetto.  Gli ho dato dei consigli per ridefinire la sua reputation online (avevo letto alcuni degli articoli che voi citate), consigli che non ha recepito, tanto che concluso il mio lavoro di sviluppo, ha deciso di continuare in autonomia.
Ho creato il case history all'interno del mio sito e lui mi ha fatto una recensione, come accade spesso in questi casi. Punto. Anzi no. Quando mi sono accorta che il sig. Caselli aveva lasciato scadere l'hosting senza rinnovo ho eliminato la case dal mio sito. (…)
Non ho nulla a che spartire con il sig. Caselli, che è stato mio cliente e con il quale non ho più alcun rapporto da metà 2016. Oltre al fatto che, una volta sviluppato il sito non ha voluto supporto (anche questo attestabile da documenti in mio possesso).»

Ringraziamo la Sig.ra Maria Cristina Pizzato per le sue precisazioni e la invitiamo a rimanere aggiornata sul nostro blog. La informiamo infine che sul suo sito Internet i riferimenti a Pier Paolo Caselli sono ancora presenti (qui, qui e qui) e, se si dovesse giudicare soltanto da quanto si legge in quelle pagine, non si direbbe affatto che la «case history» sia stata «eliminata» come da lei indicato.


1 commento:

  1. La vita ti coglie impreparato anche questa volta caro il mio Pier Paolo Caselli. Infatti il tuo percorso resilienza è stato vittima di quegli avvenimenti e situazioni imprevedibili che destabilizzano la tua vita. Ma forse non tanto imprevedibili visto che nel momento in cui lanci un sito di “inbound Marketing” per promuovere il tuo corsetto non ti prendi neanche la briga di acquistare il dominio.



    Perciò quando digitiamo incuriositi “percorsoresilienza.com” seguento in link della tua guru di web design nonché di web marketing Maria Cristina Pizzato, scopriamo che il link non esiste. Allora crediamo che si tratti di un inconveniente tecnico temporaneo e che magari il link è stato impostato sul dominio sbagliato. Non ce lo aspetteremmo in un progetto così curato nei particolari, ma può capitare.

    Eppure no! Proprio tu nella pagina di lancio del sito di Maria Cristina Prizzato la ringrazi per la professionalità e disponibilità e scrivi che il dominio è proprio percorsoresilienza.com. Allora andiamo a vedere a che nome è registrato il dominio e scopriamo che è tuttora disponibile per l’acquisto! Non lo avete neanche comperato!

    Wow, che strategia formidabile di inbound marketing! Usi un sito che sembra prefabbricato (forse prodotto da Elegant Themes?) che ci elenca che è stato impiegato ben il 60% di personal branding, il 100% di Web design e 40 giorni di progettazione per realizzare 2 percorsi su un dominio che neanche esiste!

    Grandioso! Dei 40 giorni di progettazioni, quanti erano effettivamente dedicati all’acquisto del dominio?
    Ma in fondo possiamo contare sulla tua esperienza per affrontare le sfide della vita. Un’esperienza così profonda che dopo il lancio neanche verifichi che il sito esista? Ma forse il corso non esiste proprio. Stai aspettando che qualcuno ti paghi per creare qualcosa su due piedi?

    Ma non può essere, perché leggiamo le tue parole: “...al corso summenzionato, che ho personalmente preparato e curato in ogni suo aspetto per farvi raggiungere il massimo dei risultati...” perciò non crediamo possibile che sia una bufala. Eppure il sito non esiste e il dominio non è neanche tuo.

    Il mio consiglio è che rivedi il tuo stesso corso per riprendere il cammino e cercare di fare qualcosa di utile. E mi auguro che tu raggiunga la consapevolezza fondamentale che hai fatto una figura pietosa.

    Paola Grandi

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