lunedì 2 luglio 2018

Gli «anti-sette» ostacolano e attaccano ogni forma di religiosità e spiritualità?

Esordiamo stavolta con una nota moderatamente umoristica, traendo spunto da un post pubblicato qualche tempo fa da una «anti-sette» militante contro i Testimoni di Geova, Immacolata Iannone, figura già citata in precedenza nel nostro blog, (qui e qui) che, dopo essere stata «pizzicata» a mettere qua e là qualche «Mi piace» un po’ «piccante», ha pensato bene di cambiare nome al profilo e ora si fa chiamare «Immacolata Luce»:


Quale illuminata saggezza dispensa l’amicissima di Lorita Tinelli…

Sì, proprio Lorita Tinelli, la psicologa pugliese fra i principali esponenti «anti-sette» attivi nel controverso scenario italiano della lotta senza quartiere ai nuovi movimenti religiosi .

La Iannone non sembra tenere conto delle «condivisioni» favorite dai suoi amici «anti-sette» oltre che da lei stessa: «lamentele» contro questo o quel gruppo spirituale, «problemi» attribuiti al tale o talaltro guru, «paura» dei movimenti religiosi strumentalmente apostrofati come «culti distruttivi», «giudizio» continuo e del tutto opinabile delle tendenze e delle credenze «non convenzionali» da costoro considerate «dannose».

Di quale «immondizia» stava parlando, dunque, Immacolata Iannone nel suo post del 13 aprile scorso?

Forse stava parlando degli attacchi alle congregazioni di radice cristiana da opera proprio della sua amica del CeSAP?

Come in questo articolo tratto dal sito istituzionale del «centro studi» pugliese:


O in quest’altro, di maggio 2006 ma tuttora disponibile online, nel quale vengono presi di mira nuovamente gli Avventisti, i Testimoni di Geova e i cosiddetti «culti millenaristi» (tanto per appioppare etichette prêt-à-porter che diventano un vero e proprio «stigma»):


Stessa identica linea espressa in quest’altro articolo, di due anni successivo (2008) in cui nel mirino sono, oltre agli Avventisti e ai Testimoni di Geova, anche i Battisti, i Metodisti e altre confessioni religiose; il tutto con le solite tinte torve da pericolo imminente:


Chissà che invece la Iannone non avesse in mente gli attacchi di Tinelli e amici all’Opus Dei:


Si noti come l’articolo viene indicizzato nella categoria «controllo mentale e plagio». La solita, controversa e ormai ampiamente screditata teoria del «lavaggio del cervello».

Ancora una volta, sorprendentemente, la «colpa» di questo gruppo religioso di minoranza sembra essere il suo successo e il fatto che raccoglie sempre più consensi fra la gente. Che delitto…

Stesso identico trattamento riservato a due gruppi confessionali completamente differenti fra loro sotto ogni aspetto (Scientology e Islam), ma curiosamente presi di mira assieme dai militanti «anti-sette» di AIVS con un post (datato 19 aprile scorso) dal tenore peraltro piuttosto «complottista»:


C’è spazio addirittura per i massaggi giapponesi Shiatsu, contro cui un’altra amicissima di Lorita Tinelli spara a zero, in maniera peraltro un po’ sconclusionata e senza la benché minima qualifica per poter esprimere giudizi tanto categorici:


Tornando ai Testimoni di Geova, bersaglio favorito della Iannone, non manca un attacco da parte del GRIS e della sua rappresentante piemontese Giovanna Balestrino che sconfina nell’iperbolico:


Secondo costoro, la Congregazione Cristiana dei Testimoni di Geova non sarebbe cristiana. Audace è il minimo che si possa dire; puerile sarebbe forse un vocabolo più adatto.

In definitiva, risulta lampante da questi esempi (che si sommano ai numerosi altrove riportati nel presente blog) che gli «anti-sette» infamano indiscriminatamente «movimenti religiosi alternativi» e confessioni religiose «tradizionali», gruppi meno conosciuti o meno radicati tanto quanto pratiche non convenzionali come i massaggi orientali. Di tutta l’erba un fascio, purché si possa fare sensazione e istigare avversione.

Cui prodest? Ne abbiamo parlato ampiamente: il movente è il lucro.

Sì, perché costoro da questa opera costante di delazione guadagnano. In molti casi guadagnano denaro, in altri casi hanno un ritorno di immagine o anche solo di notorietà cui non potrebbero aspirare altrimenti.

Ecco la condotta degli «anti-sette»: quanto lecita sia, lo lasciamo giudicare al lettore.

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