giovedì 5 luglio 2018

Gli «anti-sette» e le loro raccolte fondi: quale trasparenza?

Abbiamo notato ultimamente che gli «anti-sette», oltre a lucrare (o, comunque, trarre vantaggi e privilegi) dalle loro attività mediatiche, raccolgono anche fondi in maniera palese. Si sapeva già (e ne abbiamo dato conto in più di un post) della questua di AIVS. Ma la loro réclame continua:


E prosegue con un’esplicita richiesta di versare del denaro all’associazione (sempre mediante la pubblicità su Facebook) con l’aggiunta dell’offerta di «supporto psicologico e legale»:


Tenendo conto che nessuno dei «numerosi personaggi» (come amano definirsi i tre responsabili attivi) di AIVS possiede una qualifica professionale né in ambito legale né in ambito psicologico, viene spontaneo domandarsi in che modo essi eroghino tale servizio. La risposta più logica parrebbe risiedere nel legame a doppio filo fra AIVS e CeSAP, il «centro studi» di Lorita Tinelli e Luigi Corvaglia, entrambi psicologi. In altre parole, AIVS oltre a raccogliere denaro in proprio procurerebbe anche avventori per i colleghi del CeSAP: avranno stabilito un sistema di provvigioni oppure Occhiello e i suoi si accontenteranno del canonico 3% commerciale?

Ma questa sorta di singolare «network commerciale» non deve essere particolarmente remunerativo, se AIVS si trova costretta a promuovere (a pagamento) la propria questua in Facebook, viste anche le conclamate difficoltà economiche in cui versa e delle quali avevamo appreso direttamente da un post di Francesco Brunori (ne avevamo parlato qui).

Magagne a parte, pare che tramite la pubblicità AIVS riesca comunque a carpire qualche timida manifestazione d’interesse.

Come questa che vi esemplifichiamo, cui fa subito seguito un imbonimento evidentemente finalizzato a convincere l’utente della bontà dell’opera dell’associazione e quindi dell’opportunità di procedere alla sottoscrizione. Si noti come AIVS (per bocca – crediamo – di Luciano Madon) tenti di sfruttare la credulità indotta dalle solite statistiche inventate (le «500 sette») ed ampiamente screditate come abbiamo dimostrato in precedenti post.


A chi, come il nostro Mario Casini (o altri che pure sono intervenuti) esprime dissenso, è riservato un trattamento completamente differente, ovvero l’ostracismo immediato.

Qui il commento divergente:


Questo commento è stato cancellato, e la stessa sorte è toccata a un’altra utente (della quale non ci è stato possibile catturare l’intervento perché la scure della censura è calata a velocità supersonica):


Si notino le due repliche, una vagamente minatoria e l’altra del tutto apologetica dei gestori della pagina AIVS: tentano di giustificare il proprio operato per certi versi discutibile e senza dubbio antidemocratico.

Tornando però al tema principale di questo post, abbiamo notato che gli «anti-sette» utilizzano lo strumento delle raccolte fondi online.

L’avevamo visto, in verità, ancora l’inverno scorso proprio con Toni Occhiello:


Più di recente, invece, abbiamo visto Sonia Ghinelli indire una raccolta fondi in occasione del presunto compleanno del suo controverso profilo Facebook, anonimo, denominato Ethan Garbo Saint Germain:


Occorre tenere presente che il compleanno di Sonia Ghinelli non è affatto il 21 giugno (come indica il suo profilo; la raccolta fondi chiaramente viene indetta qualche settimana prima) ma il 4 maggio. Il 21 giugno non è nemmeno la data di nascita degli altri tre componenti del direttivo FAVIS.

Dunque la raccolta fondi da lei avviata «per il suo compleanno» in realtà appare un pretesto. A fin di bene? Chissà… chi può dirlo? In apparenza è così, ma sarebbe interessante poter visionare le ricevute dei versamenti eventualmente disposti dalla Ghinelli a favore della fondazione benefica da lei pubblicizzata (lo stesso varrebbe per Occhiello con la radio americana, se fosse riuscito a raccogliere qualche soldo).

Indubbiamente, non è tanto una questione di ammontare, dato che le cifre in questione appaiono modeste. Ci sembra, però, una questione di correttezza, visti anche i ruoli istituzionali rivestiti da questi esponenti «anti-sette» nelle rispettive sigle (FAVIS per la Ghinelli e AIVS per Occhiello).

Sarebbero in grado di esibire una qualche forma di trasparenza rispetto al denaro raccolgo?

Restiamo in curiosa attesa di loro chiose e delucidazioni.

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