giovedì 21 giugno 2018

Gli «anti-sette» di FAVIS riciclano «notizie» già completamente screditate?

Come ha avuto modo di commentare online il nostro Mario Casini (a dispetto degli iniziali tentativi di censura ai suoi danni), è balzato all’occhio un momentaneo e improvviso ritorno sulla scena di Maurizio Alessandrini, il pittoresco fondatore e presidente della sigla «anti-sette» riminese FAVIS a proposito della quale, più di frequente, nel nostro blog ci siamo occupati dell’esponente più attiva, Sonia Ghinelli, socia di sempre dell’ex ragioniere in pensione.

Il 27 maggio scorso è stato infatti pubblicato online un articolo (che si potrebbe a tutti gli effetti definire di stampo  «autoreferenziale»), nel quale lo stesso Alessandrini ripesca e ripropone vecchi attestati di benemerenza e libelli propagandistici come l’opuscolo sulle «sette» compilato dalla FAVIS e promosso dalla Provincia di Rimini, ente presso cui aveva lavorato prima del pensionamento.

A quel post aveva fatto immediatamente seguito un altro sul medesimo media, dello stesso tenore (come d’altronde vuole l’inveterata prassi «anti-sette»).

Ad alimentare le perplessità che Casini aveva subito espresso senza troppi giri di parole in calce ad entrambi gli articoli, entro breve tempo è arrivato un estimatore del nostro blog che conosce a fondo la FAVIS per averla frequentata molto da vicino, se non addirittura dalla sua anticamera.

Un po’ retoricamente, il nostro lettore ci ha posto uno stimolante quesito a proposito del libercolo «anti-sette» reclamizzato nel primo post di «Ananke News»: non si tratterà per caso di quello stesso opuscolo che scatenò diverse polemiche quando sfuggi di mano a Samuele Zerbini, consigliere comunale di Rimini fino a giugno 2016, nonché socio fondatore della stessa FAVIS?

Abbiamo approfondito la segnalazione ed esaminato i documenti sottopostici, così vi proponiamo quanto abbiamo trovato.

Venerdì 22 aprile 2005 il Corriere Romagna, edizione di Rimini, pubblicava un articolo in cui si leggeva che Zerbini stava lavorando ad un libro sulle «sette» in collaborazione con la FAVIS e il cattolico GRIS di Rimini. La Voce di Romagna riportava inoltre che l’opuscolo sarebbe stato stampato a spese del Comune di Rimini.


Dato l’utilizzo evidentemente strumentale delle istituzioni, questa notizia ed i contenuti del libretto in questione pare siano sfuggiti di mano tanto da sollevare per giorni diverse polemiche.

Immediate infatti arrivarono le repliche del Comune e del GRIS di Rimini.

Ecco su La Voce di Romagna il richiamo addirittura in prima pagina:


Il consigliere Zerbini cercò allora di evitare guai peggiori correndo ai ripari, con un tentativo che, tuttavia, parve davvero alquanto goffo e scarsamente credibile:


Il giorno successivo (24 aprile 2005) è ancora La Voce di Romagna a tornare sull’argomento titolando:


La Voce tornerà sull’argomento anche venerdì 29 aprile 2005 con una cronaca di una seduta del consiglio comunale di Rimini in cui si dovette di nuovo affrontare l’argomento anche perché era finita direttamente coinvolta la Curia.

Passata la bufera del momento, i guai per il socio fondatore del FAVIS e politico locale Samuele Zerbini erano però destinati a non concludersi ancora.

Infatti in gennaio 2015, sui media locali, apparve la notizia di una indagine a suo carico per peculato quando rivestiva la carica di consigliere comunale e di presidente della Commissione Bilancio del Comune di Rimini.


Ma torniamo al libretto divenuto per alcuni burrascosi giorni il pomo della discordia: il Comune, Il GRIS di Rimini e lo stesso Zerbini, nell’immediato, cercarono di rettificare quanto avevano pubblicato in quei giorni i media locali prendendo le distanze da un siffatto libercolo palesemente superficiale ed offensivo.

Degli attori principali della vicenda, l’unico «non pervenuto» pare sia stato proprio Alessandrini, presidente della FAVIS, che guarda caso qualche anno più tardi volle ugualmente dare alle stampe un libretto sulle «sette», molto simile a quello controverso di cui si parlava in aprile 2005. Un libercolo che oggi Alessandrini riesuma e pubblicizza nel succitato articolo di «Ananke News». Che sia una coincidenza?

Di certo si può dire che stranezze all’interno della FAVIS ve ne sono state e ve ne sono tuttora.

Basti sentire quanto ha dichiarato il figlio di Alessandrini (proprio il figlio che l’ex ragioniere protesta gli sia stato «rubato») in un’intervista rilasciata alla nota emittente televisiva riminese Telerimini sia a proposito dei suoi genitori, sia a proposito dell’altro elemento cardine della FAVIS, la succitata Sonia Ghinelli alias Ethan Garbo S. Germain.

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