venerdì 7 settembre 2018

Gli «anti-sette» incongruenti e inattendibili: don Aldo Buonaiuto smentisce se stesso

In questo post riproponiamo il tema dell’inattendibilità degli «anti-sette», particolarmente riferito alle cifre incongruenti spesso sbandierate da costoro ma del tutto autoreferenziali e prive di circostanze e dettagli precisi, tanto inconsistenti da rasentare la pseudoscienza come nel caso delle asserzioni sulle non meglio specificate «500 sette» da parte della psicologa pugliese Lorita Tinelli dell’associazione CeSAP (corrispondente italiana della controversa sigla franco-europea FECRIS) o alle statistiche presentate dal protagonista del post di oggi, don Aldo Buonaiuto, il prete inquisitore collaboratore del GRIS e referente della «polizia religiosa» SAS (la «Squadra Anti-Sette» del Ministero dell’Interno) e, in questo ruolo, curiosamente alleato al fronte ateo degli «anti-sette», ossia la succitata Tinelli con i suoi partner romagnoli Maurizio Alessandrini e Sonia Ghinelli dell’associazione FAVIS.

Abbiamo ben pochi commenti da fare, perché tutto quello che occorre dire è già sorprendentemente esposto, in maniera cristallina, nientemeno che dallo stesso don Aldo Buonaiuto, in risposta a questa domanda postagli da una giovane blogger fervente cattolica, Rita Sberna (che – sia chiaro – non è una giornalista), in un’intervista che è stata registrata poco meno di due anni or sono (ottobre 2016):


Facciamo un piccolo passo indietro e – tanto per rafforzare e riconfermare (se mai ve ne fosse bisogno) il ruolo rivestito da don Aldo Buonaiuto come collaboratore della Polizia di Stato – ecco come lo presenta Rita Sberna:


E ora vediamo come risponde don Aldo Buonaiuto al quesito postogli dalla giovane presentatrice:


«Le sette sataniche purtroppo sono diffuse ma non sappiamo quantificare il numero di questi gruppi più o meno organizzati»

Abbiamo capito correttamente?

Temiamo di sì:

«(...) non sappiamo quantificare il numero di questi gruppi più o meno organizzati»

Ecco crollare l’intero castello di carte «anti-sette», ecco dimostrarsi l’assoluta inesistenza del presunto «allarme» dei «culti distruttivi», come peraltro già era stato dimostrato da altri in precedenza e come abbiamo più volte dimostrato anche noi.

Ma non era proprio Lorita Tinelli a parlare di «circa 500 sette» e a ribadire continuamente questa cifra (tutt’altro che documentata) ai mass media e su Internet?

«(...) non sappiamo quantificare il numero di questi gruppi più o meno organizzati»

Ma non era proprio don Aldo Buonaiuto a dichiarare di fronte alla stampa e ad altri illustri invitati presso il Pontificio Ateneo Regina Apostolorum, che in cinque anni la sua organizzazione aveva trattato 1853 presunti «casi» di persone che avevano aderito a movimenti a suo dire «discutibili» o «pericolosi»?

Eppure:

«(...) non sappiamo quantificare il numero di questi gruppi più o meno organizzati»

Teniamo in mente questa clamorosa incongruenza e torniamo all’intervista di Rita Sberna: si sfiora addirittura il paradosso un paio di minuti più tardi, quando don Aldo Buonaiuto parla della figura de «l’ingannatore, l’astuto, il serpente, il menzognero»:


Di chi stava parlando il prete inquisitore referente della SAS?

Chissà. Però le sue parole (evidentemente attribuite a chi segue una spiritualità a lui invisa, ma che un po’ sarcasticamente ci domandavamo se non potessero riferirsi a lui stesso) ricordano un recentissimo post della sua collega «anti-sette» Lorita Tinelli:


Quale candore: «stiamo prendendo tutti una brutta deriva in campo relazionale e di rispetto dell’altro»? Evidentemente stava parlando del CeSAP e dei suoi colleghi «anti-sette».

Ma sentiamo come prosegue il prete esorcista don Aldo Buonaiuto:


«(...) il demonio a volte riesce anche proprio a utilizzare cristiani credenti consacrati persone anche proprio del mondo della Chiesa intesi come sacerdoti ecc. per combinare i suoi misfatti.»

Che sia un lapsus freudiano?

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