lunedì 27 agosto 2018

Aggiornamento breve - «anti-sette», CeSAP e soldi facili

Come il nostro blog ha già ampiamente documentato in precedenza per l’associazione AIVS e per qualche giornalista compiacente tipo Gianni Del Vecchio o Flavia Piccinni, gli «anti-sette» non si accontentano dei proventi del loro business, che si tratti vuoi di denaro liquido vuoi di popolarità o visibilità mediatica.

Al contrario, cercano anche di racimolare soldi sfruttando il canale mediatico di Internet e presentandosi nel modo migliore possibile come enti di «pubblica utilità».

Nell’esempio che segue, vediamo la stessa tattica adottata dal CeSAP di Lorita Tinelli, consociata italiana della controversa sigla europea FECRIS.

Ecco infatti un sito web sul quale il CeSAP ha attivato una raccolta fondi:


Come si può ben vedere, fino ad ora hanno raggranellato 45 dollari americani.

L’obiettivo dichiarato è raggiungere i 10.000 dollari.

E a quanto pare non saranno gli unici denari a finire nelle casse «anti-sette», se si tiene conto che:
- FAVIS chiede il il 5 per 1000;
- CeSAP chiede il il 5 per 1000;
- AIVS chiede il il 5 per 1000;
- FAVIS fa la raccolta fondi tramite «autofinanziamenti.it» come mostrato nel presente post;
- AIVS sollecita tesseramenti e offre tesseramenti a un suo non meglio definito «Gold Club»;
- CeSAP sollecita donazioni anche via Facebook;
- FAVIS sollecita donazioni sul sito proprio e sulla pagina Facebook.

Ci domandiamo se la «trasparenza» con cui rendiconteranno sui fondi così raccolti sarà la medesima messa in campo dallo stesso FAVIS, ovverosia non fornire alcun dettaglio sulla gestione dei propri ricavi e mettere alla porta chiunque sollevi delle perplessità sul loro modus operandi, come abbiamo mostrato nel post appena precedente a questo.

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