mercoledì 27 dicembre 2017

Aggiornamento breve – Ecco cosa dicono del «plagio» i veri esperti di spiritualità e religione

Gli esponenti «anti-sette», quando vengono posti di fronte a interrogativi diretti e stringenti, non possono far altro che ammettere la lacunosità della loro preparazione in materia di religioni e di spiritualità.

Invece, i veri esperti esistono e svolgono un’attività continua di informazione e di promozione della cultura del rispetto per le diversità e dell’interazione fra le differenti culture ed etnie.

In data 22 Novembre scorso, nell’ambito di una conversazione pubblica sulla nostra pagina Facebook, Sonia Ghinelli (sempre sotto lo pseudonimo del suo controverso profilo Facebook «Ethan Garbo Saint Germain») messa di fronte a una domanda senza fronzoli, risponde ammettendo chiaramente che non ha alcuna qualifica di merito (ovvio che poi fa tutto un peana per accampare pretese sulla giustezza del suo operato, ma il fatto resta):


Similmente, appena qualche giorno fa Giovanni Ristuccia ha altrettanto pubblicamente ammesso (senza che nemmeno glielo domandassimo, ma tant’è) di essere privo di qualifiche accademiche:


Veramente sbalorditivo: Ristuccia non ha mai conseguito titoli «cattedratici» (che forse, con un italiano migliore, più che «cattedratici» avrebbe definito «accademici»), però siccome ha molta «esperienza» (qualità alquanto impalpabile se non si producono numeri, circostanze e prove concrete) si professa «esperto». Bontà sua, con tutto il rispetto non può che definirsi una competenza completamente autoreferenziale.

Discorso non dissimile per la figura di don Aldo Buonaiuto sul quale, come invece citavamo in un recente post, è intervenuto niente meno che Massimo Introvigne (in questa intervista), chiosando come quel prete «anti-sette» sia evidentemente «un militante, non uno studioso», infatti nel suo curriculum non potrà mai elencare «centinaia di pubblicazioni su riviste internazionali, o presso case editrici accademiche, che le sottopongono al vaglio rigoroso della (…) recensione anonima da parte di colleghi universitari», come invece possono fare i veri esperti che si sono dati la pena di esaminare a fondo e in modo obiettivo le spiritualità più disparate e i gruppi religiosi più distanti dalla nostra tradizione.

Qualcuno potrà interrogarsi sulla ragione per cui siamo tanto insistenti a proposito dei titoli di studio: certamente un abito non fa il monaco e non è detto che si debba avere una laurea per concretizzare delle buone intenzioni, tuttavia quando si esprimono giudizi tanto forti e categorici (come fanno Sonia Ghinelli, Maurizio Alessandrini, Giovanni Ristuccia, Lorita Tinelli, don Aldo Buonaiuto, ecc., i principali militanti «anti-sette» italiani) nei confronti di gruppi spirituali o di meditazione, confessioni religiose, minoranze, ecc., si dovrebbe essere come minimo preparati. Inoltre, più severo è il giudizio che si formula o il provvedimento che si adotta, maggiore ci si aspetterebbe che fosse la competenza in materia. Per fare un paragone, non si affiderebbe mai la costruzione di un viadotto a qualcuno che abbia «studiato ingegneria» e che abbia «lavorato per vent’anni nel settore» (magari vendendo attrezzature); no davvero: una tale opera sarebbe da affidare (tanto per cominciare) a un ingegnere iscritto all’albo, e che possa sfoggiare referenze di tutto rispetto e qualifiche certificate! E questo è un concetto talmente banale, che mette in luce in modo ancora più lampante l’assurdità dei discorsi di Ghinelli, Ristuccia e compagnia quando tentano di difendere l’indifendibile.

Non hanno affrontato studi seri e completi in materia, eppure si lanciano in teoremi fantasiosi su vari aspetti del complesso mondo della spiritualità alternativa e dei movimenti religiosi, tanto quanto sul famigerato concetto di «plagio» o «lavaggio del cervello» o «manipolazione mentale» che dir si voglia.

Ed eccoci finalmente al tema proposto nel titolo del presente post: un brevissimo ma interessante video della prof.ssa Raffaella Di Marzio, docente universitaria e studiosa di religioni, sette e spiritualità:


D’altronde, sul controverso (proprio ad opera degli «anti-sette») argomento della «manipolazione mentale» proprio il succitato prof. Introvigne ebbe a scrivere un intero saggio, dall’eloquente titolo «Il lavaggio del cervello: realtà o mito?». Maggiori informazioni a proposito della controversia sul «plagio» si possono trovare in questa pagina.

Ecco, dunque, quanto è netta la distinzione fra i veri esperti (studiosi qualificati) e i facinorosi militanti «anti-sette».

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