lunedì 4 dicembre 2017

Aggiornamento breve - «Sbatti il mostro in prima pagina»

Siamo alle solite.



Accuse infamanti e generalizzate, in questo caso contro la Chiesa Cattolica.




Sì, proprio la stessa Chiesa di cui è portavoce quel Don Aldo Buonaiuto che è anche un loro stretto collaboratore.

Sonia Ghinelli del FAVIS (alias Ethan Garbo Saint Germain) e Lorita Tinelli del CeSAP hanno sempre parole velenose per tutte le religioni e i movimenti spirituali.

E i loro sostenitori non mancano di rincarare la dose estendendo il loro livore a tutto ciò che è religione o spiritualità.



Ci permettiamo una piccola riflessione in proposito.

Che dei crimini raccapriccianti come quelli descritti nei casi di cronaca nera in questione vadano condannati (dalla magistratura, però, dopo i debiti accertamenti) non vi è alcun dubbio: la vita umana, specialmente quella dei bambini, non merita un trattamento tanto turpe e devastante.

Si badi bene come già nel titolo di questo post viene detto chiaramente che Don Giovanni Trotta è «imputato» e non «condannato con prove inconfutabili». Ciò detto, non vi sarebbe scusa né giustificazione alcuna se avesse commesso davvero quegli atti orripilanti, a maggior ragione in virtù del ruolo spirituale che ricopriva. Eppure, nell'ordinamento giuridico italiano si dovrebbe (condizionale d'obbligo) essere innocenti fino a prova contraria e non colpevoli fino a prova contraria.

Dunque, a tutti i costi è necessario «sbattere il mostro in prima pagina» con nome e cognome prima ancora che si siano fatte le indagini del caso?

E una volta puntato il dito accusatore (con nome e cognome) contro chi è indagato per un reato tanto grave, dopo aver scagliato la prima pietra, è anche tanto indispensabile generalizzare per mettere ideologicamente sotto accusa un'intera chiesa?

Ai lettori, come sempre, il giudizio.

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