giovedì 28 dicembre 2017

L’innocenza del pappagallo e della cocorita



Ormai si sa, a Lorita Tinelli piace salire in cattedra e bacchettare a destra e a manca secondo il proprio umore. Questa volta però se l’è presa con l’Ordine degli Psicologi della Puglia, la stessa organizzazione della quale lei si proclama paladina. Una posizione evidentemente non condivisa da chi invece governa l’Ordine per mandato ufficiale.

Quindi ci ritroviamo in una situazione paradossale: Lorita Tinelli che spara a zero sull’Ordine per lo spreco di denaro nella realizzazione di un sito che, secondo lei, non è all’altezza perché manca di trasparenza.

Un esponente dell’Ordine della Puglia reagisce riportando informazioni che la riguardano, reperite sul Web. Lei lo censura facendo pressione affinché rimuova tali commenti e informazioni dal gruppo di Facebook a cui partecipano entrambi, dimostrando che la trasparenza per Lorita è un concetto a senso unico.

Infine Lorita chiama in causa l’Ordine della Puglia mediante una segnalazione deontologica nella speranza che punisca l’avversario, ma l’Ordine chiude la questione indicando che il malcapitato si era limitato a copiare informazioni già pubblicate da altri. Lorita esce dallo scontro con le piume arruffate.

Ma ecco, immantinente, accorrere un cavalier servente che si erge a sua difesa scrivendo un articolo di critica sull’Ordine: Federico Zanon, uno psicologo di Padova che chiaramente conosce molto bene le problematiche dell’Ordine degli Psicologi della Puglia (in fin dei conti, sono solo 700 chilometri di distanza…) grazie al parere sicuramente imparziale di Lorita Tinelli.

 L'innocenza del pappagallo Lorita Tinelli

Zanon scrive infatti un articolo intitolato: «L’innocenza del pappagallo. Storia di Lorita e dell’Ordine della Puglia». Un titolo curioso visto che uno dei nomignoli affibbiati sul Web a Lorita è proprio quello di «Cocorita» (come riferivamo circa a metà di questo nostro post). Un lapsus freudiano?

Del resto lo stesso Zanon ammette in apertura del suo articolo di aver visitato e letto i blog che parlano della Tinelli che evidentemente hanno lasciato traccia.

Ma la vera questione sollevata da Zanon è l’inaffidabilità del sistema di controllo deontologico dell’Ordine. Lo avevamo riportato anche noi quale forte pecca: gli psicologi vengono giudicati da altri psicologi e, in questo caso, un consigliere dell’Ordine della Puglia è stato giudicato da altri consiglieri.

Zanon s’inalbera e scrive: «Come ci si aspetterebbe che agisse l’Ordine regionale in un caso come questo? Beh, per prima cosa i consiglieri che conoscono il segnalato forse dovrebbero astenersi. Se non partecipo al giudizio deontologico di un collega di studio, perché dovrei giudicare un mio collega di consiglio? Ma così non è stato: in Puglia il caso è stato giudicato».

Quindi contesta l’Ordine per aver seguito la prassi deontologica già definita perché in un caso «speciale» come questo, dove era stata coinvolta nientemeno che Lorita Tinelli, il consiglio dell’Ordine avrebbe dovuto auto-ricusarsi in blocco e lasciare che qualcun altro giudicasse della questione. Chi? Zanon non lo dice, ma ci spiega che la deontologia professionale degli psicologi è un gioco d’azzardo.

Leggiamo nel suo articolo: «Nulla di tutto questo è illegittimo, intendiamoci: per come è oggi la deontologia degli psicologi, vale anche il poker a briscola. Sarebbe da fare ricorso al TAR. Insomma, una tarantella infinita».

Eppure Zanon non si accontenta di biasimare l’Ordine della Puglia per la vicenda Tinelli e tira fuori anche un vecchio scheletro dall’armadio: «C’era già stato un precedente molto simile, in questo Consiglio dell’Ordine Puglia: sempre un consigliere, sempre giudicato dai suoi stessi colleghi consiglieri. In quel caso venne pure sanzionato. Stava in un gruppo politico di minoranza, il che rese tutto ancora più singolare».

Quindi non solo l’Ordine degli Psicologi della Puglia ha sbagliato nei confronti di Loretta Tinelli, ma si è reso anche colpevole di favoritismi politici nelle proprie decisioni deontologiche.

Per fortuna che c’è Zanon che diventa all’istante il Robin Hood del Triveneto e ci spiega come funzionano veramente gli Ordini degli Psicologi in Italia: «Qui c’è un problema che tiriamo avanti dal 1989: i ventuno Ordini regionali funzionano come altrettante contee di Nottingham, ciascuna con i suoi sceriffi e un proprio modo di esercitare la funzione deontologica… Con il fondato pericolo che la deontologia diventi anche strumento di offesa politica».

Insomma, secondo il nostro autore, la deontologia professionale degli psicologi in Italia è una questione da Far West. Ci sono gli sceriffi e i pistoleri e vince chi gioca a poker quando la briscola è bastoni, vale a dire chi ha i giusti agganci politici.

Quello che comprendiamo da questa vicenda è che non ci sono regole né tanto meno garanzie. E’ un mondo di clientele dove l’ago della bilancia pende nella direzione di chi in quel momento ha la voce più forte. Evidentemente non la Tinelli.

Da parte sua Zanon sembra invece volersi in parte sostituire all’Ordine. Compare come membro della redazione di AltraPsicologia.it un sito che si prefigge di fornire «informazione, tutela e promozione». Ma non è forse quello che dovrebbe fare l’Ordine?

Un sito su cui naturalmente scrive anche Lorita Tinelli e che ha redazioni centrali e regionali, ma non ha un direttore responsabile. Forse un conflitto con l’Ordine dei Giornalisti? Magari no, perché sul sito si affrettano a spiegare che non ha periodicità e non è una testata giornalistica registrata. Ma allora perché parlare di redazione? E di certo la cadenza delle pubblicazioni appare fin troppo regolare.

Sicuramente esiste un conflitto con l’Ordine degli Psicologi visto che Altrapsicologia si presenta come: «un’associazione privata senza fini di lucro che si occupa della professione di psicologo e delle politiche professionali di categoria». Praticamente le stesse mansioni che sarebbero affidate all’Ordine professionale.

Stiamo assistendo a una lotta interna tra gli sceriffi della professione di psicologo in Italia? Evidentemente sì e Lorita Tinelli, come suo solito, è al centro del conflitto.

1 commento:

  1. Con tutto il rispetto, a me sembrano piuttosto ridicoli.
    Si corrono dietro come cani e gatti, litigano come dei fanciulli.
    Forse tentano di creare un monopolio nel monopolio?
    S. Visconte

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