lunedì 5 febbraio 2018

Cristina Caparesi e Lorita Tinelli: gli «anti-sette» cambiano idea secondo convenienza?

Alcuni mesi fa avevamo notato, non senza un certo stupore, che in occasione della trasmissione «anti-sette» su RAI 3 fortemente voluta e poi pubblicizzata da CeSAP (Lorita Tinelli, Pier Paolo Caselli) e FAVIS (Sonia Ghinelli e Maurizio Alessandrini), anche Cristina Caparesi (una delle varie ex collaboratrici della Tinelli che hanno abbandonato il CeSAP sbattendo la porta) ha esultato condividendo appieno la linea «anti-sette»:


È ben noto ormai da tempo che alcuni «anti-sette» sono anche accaniti detrattori degli studiosi di religiosità più accreditati, primo fra tutti il prof. Massimo Introvigne, il quale ha anche un incarico di docente presso un istituto romano legato proprio ai Legionari di Cristo, gruppo cattolico sovente osteggiato come «setta» alla pari di altri movimenti di estrazione completamente differente. Questo fatto può fornire una spiegazione per il supporto dato dalla Caparesi a una trasmissione tanto discutibile.

In quello stesso periodo, la psicologa friulana si accodava alla speciosa propaganda montata da Michelle Hunziker per promuovere le vendite del suo nuovo libro nonché la propria figura di soubrette strumentalizzando l’ormai trito e ritrito allarmismo «anti-sette», con grande soddisfazione da parte di Sonia Ghinelli e delle stessa Lorita Tinelli, come si può ben vedere dal seguente post.

La Ghinelli condivide un post pubblicato della Caparesi tramite la sua pagina «SOS Abusi Psicologici» in cui (peraltro in modo velato ed allusivo) viene criticata la prof.ssa Raffaella Di Marzio per un suo parere riguardante la vicenda Hunziker, esposto in un’intervista radio.


Eppure, la Caparesi dei post qui sopra riportati è la stessa che era stata «scaricata» dal CeSAP della Tinelli a suon di carte bollate:


La stessa Caparesi che a quell’intimazione aveva reagito paventando una replica sul piano legale:


Ed è ancora la stessa Caparesi che, sempre nei confronti di Lorita Tinelli e del suo entourage (in occasione della vittoria legale proprio di Raffaella Di Marzio, Marzo 2011), aveva scritto queste esplicite parole:


Insomma, altro non ci si può domandare se non: da che parte sta questa esponente «anti-sette»?

Quanto si può considerare attendibile chi prima critica in maniera asperrima una ex collega, con tanto di reciproche minacce di azioni legali, e poi si aggrega alla sua campagna mediatica?

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