giovedì 15 febbraio 2018

Sonia Ghinelli: non solo «anti-sette» ma anche «fake news» contro le religioni?

Nel post dell’altroieri si citava uno degli innumerevoli sfoghi su Facebook di Sonia Ghinelli (naturalmente sempre nascosta dietro il discusso profilo di Ethan Garbo Saint Germain) contro Papa Francesco Bergoglio:


Non è servito nemmeno un esame accurato della «notizia» diffusa dalla vicepresidente del FAVIS: è stato sufficiente leggere con attenzione l’articolo da lei segnalato, per capire a che livello di superficialità e tendenziosità si è giunti.

Vediamo di essere chiari.

La Ghinelli scrive, rivolgendosi a Papa Bergoglio: «Non basta il ‘no’».

Il titolo del post (e dell’articolo del «Sole 24 Ore») è «No a falsi profeti, ciarlatani e incantatori [di] serpenti».

Con la sua frase fra l’ironico e l’offensivo (nei riguardi del Pontefice), Sonia Ghinelli dà a intendere che il Papa stesse prendendo di mira, come lei fa ogni santo giorno, i nuovi movimenti religiosi in generale o i gruppi cristiani scismatici piuttosto che qualche «santone» o «guru» orientale. Niente di più fuorviante.

Infatti, la frase centrale dell’articolo da cui è estrapolato il titolo (giocoforza breve) del post è questa:


Come può notare chiunque abbia la pazienza e la buona volontà di leggere ciò che realmente ha detto il Papa, non si fa alcun riferimento a chi usualmente la Ghinelli ha nel mirino, ai «mostri» che sembrano popolare il suo microcosmo.

Tutt’altro: il papa si riferisce a coloro che «offrono soluzioni semplici e immediate alle sofferenze, rimedi che si rivelano però completamente inefficaci» come per esempio «la droga, le relazioni “usa e getta”, i guadagni facili ma disonesti».

Se un osservatore occasionale che ha appena adocchiato la pagina Facebook di «Ethan Garbo Saint Germain» scorre i suoi post leggendo i titoli (diciamo) dell’ultima settimana, inevitabilmente assimilerebbe il riferimento a Papa Francesco («Non basta il ‘no’, Checco…») come un invito a darsi da fare per contrastare i «culti distruttivi» in quanto «pericolosi ciarlatani» e «falsi profeti». La verità è altra, l’ammonimento del Pontefice ha ben diverso spessore ed è alquanto più concretamente rivolto a minacce serie che i giovani incontrano nella vita di tutti i giorni.

Ecco un esempio di come gli «anti-sette» generano false impressioni e «fake news», sempre volutamente tendenziose.

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