martedì 13 febbraio 2018

Gli «anti-sette» sono contro tutte le religioni?

Ci occupiamo qui di un aspetto che nel presente blog è stato approfondito ancora poco, ma che probabilmente merita maggiore attenzione. Per quale ragione? Perché pone in risalto una sfaccettatura per lo più ignorata, ma tuttavia significativa in quanto permette di capire quale spirito sinistro anima il già discutibile operato degli «anti-sette».

Come già si riferiva in un precedente post sul medesimo tema, sono numerose le situazioni in cui i vari esponenti del mondo «anti-sette» criticano aspramente, dileggiano o insultano non solo gruppi più «discussi», in più rapida diffusione e paradossalmente meno «integrati» come la Soka Gakkai, Scientology o i Testimoni di Geova, ma anche movimenti maggiormente connessi al mondo tradizionale come i Legionari di Cristo, il Cammino Neocatecumenale o le diverse denominazioni evangeliche quali Mormoni, Pentecostali, ecc.

«Facile» e «scontato» vedere, a firma di Sonia Ghinelli per FAVIS o di Lorita Tinelli per CeSAP piuttosto che di Giovanni Ristuccia o di Laura Fezia o di qualche esponente del GRIS, post come questi direttamente contro Scientology:


Meno ovvio e più insolito, invece, vedere attacchi come il seguente (qui ad opera di Laura Fezia, scrittrice legata al CeSAP), con un gruppo cattolico di stampo carismatico definito addirittura «psicosetta» proprio come usualmente viene bollata Scientology, che però è un movimento d’ispirazione completamente diversa e per certi versi antitetica rispetto alla tradizione ebraico-cristiana:


Da notare l’immagine animata con cui la Fezia conclude il suo commento: un disprezzo profondo, beffardamente ostile.

Ma facciamo qualche altro esempio. Qui ecco che la controversa «manipolazione mentale» viene appioppata a un ordine monastico cattolico sulla base di alcune dichiarazioni (come sempre, tutte da verificare) da parte di una ex suora fuoriuscita da un convento:


In poche parole, con un post su Facebook e qualche riga buttata lì dalla solita Sonia Ghinelli, la Chiesa Cattolica diventa una «psicosetta» che pratica il «plagio» ai danni dei suoi «adepti». Insomma, la sempiterna linea ideologica trita e ritrita degli «anti-sette».

Ma costoro mirano ben più in alto: direttamente contro il Papa, di fatto uno dei loro obiettivi preferiti (come peraltro raccontavamo in un precedente post). Qui è ancora Sonia Ghinelli l’artefice del vilipendio (notare con quale sprezzante scherno e totale mancanza di rispetto viene apostrofata la massima autorità dei Cattolici):


A qualcuno potrà apparire un intercalare innocuo e semplicemente scherzoso. Forse… ma si notino i commenti al post, stimolati e avallati dalla Ghinelli:


Insomma, di nuovo accuse infamanti e offensive buttate lì a casaccio e senza costrutto. Pubblicamente, però.

Oltretutto, questa boutade su Facebook della Ghinelli contro Papa Bergoglio si presta anche ad un’ulteriore riflessione sulla produzione di «fake news» da parte degli «anti-sette», ma ciò sarà oggetto di un post successivo ad hoc.

Stessa situazione per un post, proprio di oggi, scritto da Lorita Tinelli e condiviso dal suo amicissimo e fervente sostenitore Cosimino Placido (stesso commentatore del post della Ghinelli), in cui si sparla di un prete finito protagonista di un episodio di cronaca:


Ecco dimostrato, nuovamente, il risultato dello stillicidio propagandistico di CeSAP e FAVIS: sempre più odio, sempre più intolleranza nei confronti della religione. «Ti inchioderei sulla croce», dice uno dei simpatizzanti del CeSAP.

E pensare che appena il giorno prima proprio Lorita Tinelli propalava illuminati proclami sul rispetto reciproco:


La domanda sorge spontanea: in quale modo si «rispetta il prossimo», secondo la psicologa pugliese?

Forse dileggiandolo pubblicamente come nei numerosi casi documentati in questo blog (qui un esempio) e in altri luoghi del Web?

Forse pronunciando un’implicita sentenza di condanna ai danni di un intero movimento prima ancora che si siano svolte delle indagini a carico di un singolo individuo macchiatosi di un grave reato, solo in base alla presunzione o al sospetto che quel singolo individuo facesse parte del movimento (ecco un esempio)?

Insomma, l’incoerenza di un tanto specioso asserto della Tinelli risulta quanto mai evidente.

E come se non bastasse, in uno dei commenti a quello stesso, la Tinelli post raggiunge un parossismo di ipocrisia:


Davvero?

Si riferiva a…?


Non è forse opera giornaliera, quella proprio della Tinelli e del CeSAP, dipingere come «pericolosi» e «distruttivi» i gruppi religiosi minoritari e i rispettivi leader, di quando in quando anche facendosi beffe di loro e molto spesso con titoloni (come quello qui sopra riportato) che generalizzano indiscriminatamente così da generare allarmismo?

Un bell’esame di coscienza sarebbe come minimo auspicabile: lo faranno mai?

2 commenti:

  1. Per fortuna che il mondo nella sua storia ha avuto l'onore di avere persone che portassero avanti le proprie idee nonostante tutto e tutti e alla fine hanno portato grande beneficio ed evoluzione dello stato dell'uomo. Questi antisettari sono esattamente l'antitesi di quei grandi uomini. Combattono e soprattutto DENIGRANO tutto quello che non rispecchia quello che loro pensano sia lo status-quo... questi vanno semplicemente IGNORATI.

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    1. Non hai tutti i torti, Franco.
      Voglia Dio che chi ci governa (e soprattutto chi ci governerà) abbia il tuo buon senso!

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