sabato 18 novembre 2017

Marco Casonato - Un esponente del mondo «anti-sette» e la sua emblematica vicenda personale

Il mondo degli «anti-sette» si compone anche di figure spesso citate come esempio o come punto di riferimento per il supporto dottrinale o idelogico delle loro tesi.

Fra questi troviamo, sin dalla fine degli anni ’80, il dott. Marco Casonato, psichiatra toscano docente di psicoterapia presso l’Università di Milano Bicocca.

I suoi articoli e saggi contro le «psicosette» e la spiritualità alternativa in generale sono a più riprese citati da Lorita Tinelli, come mostra questo post dal sito della psicologa barese:


In questo post, la Tinelli fa anche riferimento a un convegno contro le «sette» tenutosi in Ottobre 1999 e organizzato dal «GRIS», il già citato organismo «anti-sette» della CEI (Conferenza Episcopale Italiana), che a quei tempi si chiamava ancora «Gruppo di Ricerca e Informazione sulle Sette» (poi «Gruppo di Ricerca e Informazione Socio-Religiosa»).



D’altronde, la collaborazione con la Tinelli dev’essere stata da sempre stretta e assidua.

I due hanno partecipato, per esempio, anche a quest’altro convegno:

(…)


Tant’è che la Tinelli non ha mancato di coinvolgere Casonato nella lotta senza quartiere contro Arkeon:



E cosa si legge in questo periodo sui giornali, a proposito del Casonato?

Forse di qualche importante conseguimento accademico o di qualche riconoscimento pubblico per l’apporto alla comprensione della psiche umana o del comportamento della gente?

Tutt’altro:



L’articolo (che si può leggere integralmente qui) descrive la vicenda dello psichiatra e docente di psicologia accusato di aver ammazzato il proprio fratello per una faccenda di eredità.

Va detto, per onestà di cronaca, che secondo alcuni Casonato è stato provocato in maniera irrimediabile e che, se si tratta di omicidio, non è stato intenzionale o si è trattato comunque di una legittima difesa.

Ammesso e non concesso le cose siano andate così, non si può fare a meno di notare come questo sia l’ennesimo esponente del mondo «anti-sette» coinvolto in fatti di violenza e di odio familiare decisamente poco edificanti per chi proclami di voler «difendere le famiglie» dai «culti distruttivi».

Se poi dovesse emergere che Casonato era innocente, per lo meno egli stesso potrà dire di aver provato sulla propria pelle cosa significa subire la gogna mediatica cui proprio gli «anti-sette» come Lorita Tinelli condannano coloro che la pensano diversamente o che tentano di difendere le proprie idee.

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