domenica 22 ottobre 2017

Le statistiche falsate e l’allarmismo degli «anti-sette»

Riprendiamo e ripubblichiamo sul nostro blog un articolo estremamente interessante a proposito di gruppi «anti-sette».

Questo articolo parla di un importante evento pubblico che significò molto per il sottoscritto: infatti, il convegno tenutosi in Dicembre 2007 presso l’ateneo «Regina Apostolorum» fu “la goccia” che fece “traboccare il mio vaso”.

Nelle statistiche fasulle pubblicate dal Telefono Antisette di Don Aldo Buonaiuto ci sono anche le telefonate di un mio parente spaventato dalle false informazioni che aveva ricevuto.

Prima di quello sciagurato contatto, non avevo mai avuto problemi in famiglia: frequentavo con soddisfazione il mio gruppo di meditazione e in casa mia andava tutto bene. Solo in seguito la macchina del fango di questi signori scatenò il panico fra i miei affetti più cari, con false notizie e allarmismo infondato.

Sebbene questa, per me, sia ormai storia antica, nondimeno è un’esperienza personale che spiega come operano questi esponenti «anti-sette» e quali conseguenze hanno i loro atti.

Mario Casini





(22 maggio 2012)


Le attività mediatiche e di propaganda dei gruppi “anti-setta” sembrano essere culminate e aver trovato una loro massima espressione nel convegno tenutosi a Roma il 12 Dicembre 2007, presso l’Università Europea, altrimenti nota come Ateneo Pontificio Regina Apostolorum.

(…)

L’obiettivo dichiarato del convegno era di esaminare il “fenomeno sette” dal punto di vista della sicurezza e della tutela sui minori, e valutare gli strumenti giuridici di “contrasto”. Fin dall’inizio dei lavori, l’avanzamento di altre realtà religiose, da subito classificate come “sette”, veniva considerato un fatto esclusivamente negativo, imputato all’eccessiva razionalizzazione che di Dio hanno fatto i cattolici, allontanandosi di conseguenza dalla Chiesa Cattolica stessa, ed è stato dunque proposto un ritorno, da parte loro, alla predicazione e ad una rivoluzione della liturgia della Chiesa che sia più coinvolgente e che dia più risposte.

(…)

Ad ogni modo, sorvolando su quello che si può classificare per ipotesi come un errore, rimane il fatto che queste statistiche pongono un problema del tutto nuovo e quasi allarmante, poiché dimostrano la completa insussistenza delle motivazioni portate avanti a sostegno della ultra ventennale campagna mediatica contro le “sette”.

Considerando valido il totale dei “1.853 casi trattati”, si tratterebbe comunque di 370 casi l’anno, sparsi per le 99 città italiane.

In alcune città come Asti, Benevento, Nuoro, Oristano, l’Associazione dichiara di aver avuto un solo caso “trattato” in cinque anni, mentre in parecchie altre province solo due o tre casi per anno.

Metropoli da milioni di abitanti come Roma e Milano hanno avuto, in 5 anni, rispettivamente 24 e 22 casi "trattati" per anno.

In definitiva, questi 1.863 “casi trattati” sono circa lo 0,003% della popolazione Italiana!

(…)

In buona sostanza, in base alle statistiche degli stessi “gruppi anti-setta”, non esiste affatto alcuna emergenza sette, proprio come non vi è alcuna dimostrazione scientifica o realmente accreditata della cosiddetta “manipolazione mentale”!


Eppure, sulla base dell’operato dei “gruppi anti-setta”, il Ministero degli Interni, ben rappresentato a questo convegno, ha reputato necessario costituire la S.A.S. (Squadra Anti Sette), dislocando personale di polizia nella sede centrale, psicologi, esperti di polizia scientifica, operatori per crimini violenti e agenti di squadre mobili messi a disposizione dalle Questure locali.

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