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venerdì 15 dicembre 2017

Aggiornamento breve – tentativi di mutazione fra gli «anti-sette»?

Come si può facilmente dedurre dagli ormai copiosi elementi che via via si accumulano sul nostro blog, i principali esponenti «anti-sette» sono tutt’altro che dei «mostri» di coerenza.

Ma talvolta è addirittura sorprendente, quando non del tutto sconcertante, osservare i loro tentativi di sgusciare fuori dalle circostanze in cui vengono smascherati per ciò che sono.

Ad esempio, abbiamo notato una certa tendenza, nell’ultimo paio di settimane, a pubblicizzare eventi e notizie che, se comparate a quelle di solo un mese prima, lasciano sbalorditi.

Come questa, di ieri:


Post che riguarda l’iniziativa (peraltro di per sé decisamente lodevole e assolutamente degna dei migliori auspici), in corso in questi giorni, per promuovere il dialogo fra le diverse comunità religiose presenti a Noci (Bari) e dintorni:



Non vi sarebbe (anzi, per sincerità, non vi è affatto) nulla di male in un’attività del genere.

Ma quanto è compatibile con «i sentieri del dialogo interreligioso» una Lorita Tinelli del cui affiatato gruppo di «anti-sette» fa parte integrante anche l’AIVS di Toni Occhiello, co-fondata da Giuseppe Di Bello autore di post del seguente tenore?



Ci domandiamo: quanto si armonizza con la tolleranza reciproca e il dialogo interreligioso la «chiusura di centri di culto» solo perché «sospettati» (attenzione: non «trovati colpevoli oltre ogni ragionevole dubbio») o indiziati di «creare criminali» (manco fossero dei campi di addestramento militare) per «motivi religiosi»? E questo quando chiunque ormai ha capito che la religione c’entra ben poco con il terrorismo.

La religione potrà fors'anche avere a che fare con usanze bislacche, o moralmente discutibili per noi italiani, o addirittura al limite del lecito nel nostro ordinamento giuridico (come nei casi del kirpan, il «pugnale sacro» dei Sikh, o del burqa, la veste femminile per i Musulmani), ma non esistono «criminali per motivi religiosi», altrimenti dovremmo considerare tali anche i preti macchiatisi del reato di pedofilia, che sono indubbiamente delinquenti, sì, ma perché pervertiti sessuali e in quanto tali, non perché abbiano commesso tali riprovevoli abusi per «ragioni» che afferiscano alla «religione». Chi compie un reato è un criminale perché compie quel reato, non perché si veste di viola o di blu, o perché prega in una sinagoga piuttosto che in un tempio buddista, o perché svolge la professione di geometra.

Siccome in tempi recenti un po’ di clamore dal nostro blog è stato sollevato e (lo ipotizziamo anche dai numerosi contatti che abbiamo ricevuto), ne concludiamo che numerosi lettori consapevoli (quando non addirittura vittime) dei soprusi degli «anti-sette» ci sostengono moralmente anche se non hanno la possibilità o la volontà di mettersi in gioco in prima persona. E così, ecco che la Tinelli e la sua socia Sonia Ghinelli del FAVIS pubblicano post apologetici e tentano di fornire delle fantasiose spiegazioni per le loro discutibili attività di contrasto alla libertà di culto e per la loro costante opera di diffusione di allarmismo e odio contro i gruppi spirituali di minoranza.

Ecco di cosa parlava oggi la Tinelli, per esempio:


Ma di quale «umanità» va parlando Lorita Tinelli del CeSAP?

Forse di quella umanità che la spinge in continuazione a istigare acredine e livore contro questa o quella categoria? Ieri gli avvocati, oggi la magistratura:


Qualcuno obietterà che la Tinelli ha «solamente» propalato una notizia, riportandone una citazione specifica, e che «sono stati gli altri» a commentare in maniera veemente. È chiaro, ma è anche ovvio che siamo alle solite: il diligente «anti-sette» di turno lancia il suo sasso lungo il filone dello scandalo o dell’ambiguo, poi ritrae la mano e aspetta che siano gli altri a sdegnarsi, a storcere il naso, a protestare, ecc.

E quando non sono proprio la Tinelli o la Ghinelli a rincarare la dose per gettare benzina sul fuoco al fine di alimentare ulteriormente le «fiammate» (o «flame» come si usa dire oggigiorno), c’è sempre qualcuno dei loro sostenitori: d’altronde, lo Stefano Martella che commenta in modo tanto sarcastico è notoriamente un apostata dei Testimoni di Geova (per i quali pare che Lorita Tinelli abbia un’idiosincrasia motivata da ragioni sentimentali, stando a quanto ci raccontava un utente tempo addietro) ed un loro acceso detrattore.

Il lupo perde il pelo ma non il vizio, come si suol dire: staremo a vedere, dunque, se la «bestia» in questione è di quella specie oppure di tutt’altra, come un camaleonte.

giovedì 23 novembre 2017

Gli «anti-sette», il livore e l’odio contro i movimenti spirituali: il caso di Toni Occhiello

Nell’attuale scenario degli «anti-sette» italiani ed europei affiliati alla FECRIS (Federazione Europea dei Centri di Ricerca e Informazione sulle Sette, organismo che si presenta come «non governativo» ma che è notoriamente finanziato dal governo francese), vi è una frangia che osteggia un movimento religioso in particolare, la Soka Gakkai (per una sommaria descrizione delle loro credenze e ritualità, si può consultare questo sito o quest’altro).

Un facinoroso ex attivista ed ex facente parte dell’organizzazione, di nome Toni Occhiello, da circa tre anni conduce una propria guerra personale contro l’istituto buddista sito in Firenze. Questa una sua foto che riteniamo (con beneficio d’inventario poiché trattasi di una supposizione) possa risalire alla metà degli anni ’90; la data, invece, dovrebbe indicare l’iscrizione all’AINS, l’ente rappresentativo (ai tempi denominato Associazione Italiana Nichiren Shoshu, in seguito Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai o SGI) di questo movimento religioso, o (come asserirebbe lui) di questo «culto abusante».



Da poco più di un anno, la sua lotta ha trovato accondiscendenti alleati CeSAP di Lorita Tinelli e Luigi Corvaglia e nel FAVIS di Sonia Ghinelli e Maurizio Alessandrini, fino a diventare una vera e propria campagna in parte mediatica e in parte di lobbying parlamentare.

Classe 1951, alle spalle una carriera fallita come regista (sua stessa ammissione), Occhiello è nato a Cerignola (FG), dunque conterraneo della psicologa e assessora del comune di Noci (BA). La relazione e collaborazione fra loro è, come si diceva e come si vedrà più avanti, stretta e intensa; ma altrettanto sono le motivazioni che lo hanno indotto a trasformarsi da sostenitore e assiduo praticante a oppositore accanito e veemente. Recentemente un utente ci ha informato che Lorita Tinelli ha cominciato ad occuparsi di «sette» dopo essere stata «abbandonata a due passi dall'altare da un fidanzato Testimone di Geova». Ecco invece cosa dichiara pubblicamente Occhiello in quello stesso post su Facebook, datato 17 Luglio scorso:



A parte i leciti interrogativi su come Occhiello potesse avere una «donna della sua vita» all’interno della Soka Gakkai mentre era anche «sposato» con una donna non della stessa fede, per giunta, si può notare in maniera lampante l’estrema somiglianza fra l’elemento scatenante che lo ha portato a ingaggiare una lotta senza quartiere contro quello che è stato il suo ambiente di tutti i giorni per ben 34 anni della sua vita, e il profondo disonore che ha trasformato la giovane psicologa Lorita Tinelli in una implacabile inquisitrice dei movimenti religiosi alternativi.

In luglio del 2016, Occhiello costituisce l’AIVS, inizialmente denominata «Associazione Italiana Vittime della Soka Gakkai» e solo successivamente (inizio di novembre 2016) rinominata «Associazione Italiana Vittime delle Sette».





L’eco e la réclame da parte dei colleghi «anti-sette» di CeSAP (per mano della sua storica esponente, Lorita Tinelli) e FAVIS (per mano di Sonia Ghinelli dal solito, controverso falso profilo di Ethan Garbo S. Germain), sono immediate:



Infatti, Occhiello entra subito nella cerchia delle amicizie «anti-sette» di Tinelli e soci, come per esempio il «resiliente» Pier Paolo Caselli:



Ed ecco che si aprono le ostilità, senza freni morali né pudore, senza rispetto né tolleranza: il tenore delle affermazioni pubbliche di Occhiello è ben descritto nei post che seguono e che riteniamo non necessitino di alcun commento:



Come si può notare dal misero numero di «Mi piace» (cinque in tutto), le esortazioni di Occhiello ad offendere i seguaci della Soka Gakkai non paiono riscuotere molto seguito, tuttavia sembra che una certa istigazione all’odio venga a concretizzarsi, come lascia pensare il commento di un unico utente:



Fino ad oggi non ci risulta essere accaduto nulla di irreparabile in termini di atti di violenza o intimidazione che si spingessero oltre queste gravi affermazioni, ma è ben noto che a volte si finisce per attendere le estreme conseguenze di segnali già presenti ed osservati, per intervenire quando il latte è già stato versato.

D’altronde, la macchina del fango messa in moto da Occhiello non opera soltanto tramite Facebook: come lui stesso annuncia (con fare trionfante, se non addirittura tronfio) nei suoi post pubblici, dietro suoi solleciti e con l’aiuto di altri ex Soka inviperiti contro l’organizzazione (Luciano Madon, Giuseppe di Bello), nonché con l’assistenza della solita cricca CeSAP/FAVIS (incluso qualche giornalista compiacente e poco desideroso di verificare le proprie fonti, come Valentino Sgaramella, amico di Lorita Tinelli) vengono pubblicati articoli sui giornali o trasmesse interviste via radio e Internet.

Una di queste, diffusa il 1° dicembre 2016, è emblematica per la qualità e il livello culturale delle argomentazioni impiegate per contrastare quella che un tempo era la sua stessa congregazione. Secondo Occhiello e il suo amico Madon, infatti, contro gli ex membri la Soka utilizza «un meccanismo ipnotico» come «quello che gesticono gli zingari», tipo «minacciare il malocchio» o simile. Ecco il concetto espresso con le loro stesse parole in questo estratto dell’intervista:





Ci si domanda con quale qualifica (o da che pulpito) Madon parli di «valenza manipolativa», e quali studi abbia condotto per esprimere un così severo (e discriminante) giudizio ai danni non solo di una comunità religiosa, ma addirittura di una minoranza etnica!

Per non parlare della «fisica quantistica modernissima»: in quale ateneo viene insegnata questa materia?

Ma tornando dal faceto al serio, va ricordato che le attività degli «anti-sette» non si limitano alla macchina del fango: esse infatti includono il lobbying e la pressione continua sullo stato per sollecitare azioni contro le minoranze religiose.

Ecco, infatti, Occhiello con la Tinelli e Alessandrini (e gli altri amici della psicologa barese, i parlamentari Piero Liuzzi e Angela D’Onghia) a presentare l’AIVS in Senato nel giugno scorso:




Qui è disponibile una video sintesi della conferenza stampa, alla quale verrà dedicato un post a parte perché vi è molto, davvero molto da dire.

L’evento è stato possibile proprio grazie all’attività di lobbying messa in atto dagli «anti-sette», come ci rende noto lo stesso portavoce dell’AIVS:



Autore – ieri – di film di qualità alquanto discutibile tanto da non aver raggiunto alcun successo degno di nota, impegnato – oggi – nell’apparente tentativo di contrastare l’avanzata di un movimento religioso in continua crescita come la Soka Gakkai, del quale ha fatto parte integrante per tanti anni, qual è la reale finalità perseguita da Occhiello?