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mercoledì 21 febbraio 2018

Intolleranza «anti-sette»: due pesi, due misure

Mentre gli «anti-sette» si preparano a bearsi del clamore mediatico che sarà suscitato fra qualche giorno da una puntata della trasmissione «Presa Diretta» sulla TV di stato (RAI 3) dal titolo «Io ci credo», come ormai di consueto noi andiamo invece controcorrente e proponiamo una riflessione sulla considerazione e sul trattamento riservato dai media nei confronti delle minoranze confessionali o dei gruppi religiosi «di frangia», anche cristiani; in conclusione, verrà anche formulato un pronostico su cosa succederà a breve e medio raggio con l’insediamento del nuovo governo.

Riportiamo quindi integralmente un post della dott.ssa Simonetta Po, curatrice della principale biblioteca critica online su Scientology, pubblicato nel gruppo di discussione (libero e non moderato) sul movimento religioso americano. Per agevolare la lettura, precisiamo che la dott.ssa Po scrive in quel newsgroup con il nome d'arte di «Alessia Guidi».

Riteniamo questo post ampiamente condivisibile da chi si accosti in maniera equanime all’affascinante ed eterogeneo mondo della spiritualità e della religiosità: i concetti che vi vengono espressi in modo conciso e pacato trovano molte e significative conferme nel materiale portato alla luce dal nostro blog.

Solo un’osservazione vorremmo aggiungere a quel concreto e disincantato resoconto del panorama mediatico attuale rispetto all’associazionismo religioso minoritario: vi è un’intima contraddizione, alquanto clamorosa e disarmante, fra l’ispirazione ecumenica, caritatevole e libertaria dell’attuale Papa Jorge Mario Bergoglio (e, in verità, di molta letteratura cattolica a cominciare dalla celeberrima «Dignitatis Humanae») e le campagne mediatiche e giudiziarie «anti-sette» sovente condotte in collaborazione con organismi e personaggi sostenuti o sponsorizzati dalla CEI (Conferenza Episcopale Italiana), primi fra tutti il GRIS e don Aldo Buonaiuto. I loro attacchi ai danni dei movimenti religiosi da loro ritenuti «scomodi» e quindi bollati come «culti distruttivi» non sono soltanto estremisti e caratterizzati da un evidente fanatismo, non solo confliggono con i principi fondanti del cristianesimo (ben delineati da studiosi come il prof. Gianni Colzani e numerosi altri), ma risultano infine profondamente controproducenti nei confronti di quella loro stessa religione che essi credono stoltamente di proteggere. Dell’intolleranza e della violenza che la discriminazione favorisce vi sono molte prove, anche drammatiche, in tutto il mondo, ogni giorno.

Se quindi una rivista online come «In Terris», curata proprio da don Buonaiuto, si accoda alla campagna pubblicitaria per il libro di Michelle Hunziker e ne fa réclame cogliendo l’occasione per smerciare la «solita minestra» sulle «sette pericolose», non sia motivo di stupore il fatto che da qualche parte, poi i Neocatecumenali vengono bersagliati da gruppi Facebook infamanti (quando non addirittura diffamatori) e i Legionari di Cristo sono presi di mira da un «documentario» sulla TV pubblica che li assimila indebitamente (ma impunemente) a una sorta di operazione mondiale per il riciclaggio di denaro sporco.


Chi è causa del suo male, pianga se stesso.

È quasi superfluo dire che ogni tentativo di commento a quell’articolo di In Terris, se è una voce fuori al coro, viene impietosamente censurato.

Ma non vogliamo rubare altro spazio all’ottimo scritto della dott.ssa Po.

Dunque, eccolo:





Concludiamo aggiungendo che il pronostico formulato dalla dott.ssa Po, in effetti, si sta rivelando piuttosto plausibile: infatti, la campagna di intolleranza e istigazione all’odio attualmente in corso sta dando i suoi velenosi frutti anche in campo politico, come si è già potuto constatare nella vicenda di Tiziana Santaniello, candidata del Movimento 5 Stelle presa di mira dagli «anti-sette» (ne parleremo a breve in un post dedicato), e come altresì evidenziato, proprio a Roma, dai cartelloni elettorali del PD contro i cosiddetti «santoni», paradossalmente inneggianti alla «scienza» quando invece sembrano accodarsi a una repressione inquisitoria degna del periodo più oscuro della capitale.

giovedì 15 febbraio 2018

Sonia Ghinelli: non solo «anti-sette» ma anche «fake news» contro le religioni?

Nel post dell’altroieri si citava uno degli innumerevoli sfoghi su Facebook di Sonia Ghinelli (naturalmente sempre nascosta dietro il discusso profilo di Ethan Garbo Saint Germain) contro Papa Francesco Bergoglio:


Non è servito nemmeno un esame accurato della «notizia» diffusa dalla vicepresidente del FAVIS: è stato sufficiente leggere con attenzione l’articolo da lei segnalato, per capire a che livello di superficialità e tendenziosità si è giunti.

Vediamo di essere chiari.

La Ghinelli scrive, rivolgendosi a Papa Bergoglio: «Non basta il ‘no’».

Il titolo del post (e dell’articolo del «Sole 24 Ore») è «No a falsi profeti, ciarlatani e incantatori [di] serpenti».

Con la sua frase fra l’ironico e l’offensivo (nei riguardi del Pontefice), Sonia Ghinelli dà a intendere che il Papa stesse prendendo di mira, come lei fa ogni santo giorno, i nuovi movimenti religiosi in generale o i gruppi cristiani scismatici piuttosto che qualche «santone» o «guru» orientale. Niente di più fuorviante.

Infatti, la frase centrale dell’articolo da cui è estrapolato il titolo (giocoforza breve) del post è questa:


Come può notare chiunque abbia la pazienza e la buona volontà di leggere ciò che realmente ha detto il Papa, non si fa alcun riferimento a chi usualmente la Ghinelli ha nel mirino, ai «mostri» che sembrano popolare il suo microcosmo.

Tutt’altro: il papa si riferisce a coloro che «offrono soluzioni semplici e immediate alle sofferenze, rimedi che si rivelano però completamente inefficaci» come per esempio «la droga, le relazioni “usa e getta”, i guadagni facili ma disonesti».

Se un osservatore occasionale che ha appena adocchiato la pagina Facebook di «Ethan Garbo Saint Germain» scorre i suoi post leggendo i titoli (diciamo) dell’ultima settimana, inevitabilmente assimilerebbe il riferimento a Papa Francesco («Non basta il ‘no’, Checco…») come un invito a darsi da fare per contrastare i «culti distruttivi» in quanto «pericolosi ciarlatani» e «falsi profeti». La verità è altra, l’ammonimento del Pontefice ha ben diverso spessore ed è alquanto più concretamente rivolto a minacce serie che i giovani incontrano nella vita di tutti i giorni.

Ecco un esempio di come gli «anti-sette» generano false impressioni e «fake news», sempre volutamente tendenziose.

martedì 13 febbraio 2018

Gli «anti-sette» sono contro tutte le religioni?

Ci occupiamo qui di un aspetto che nel presente blog è stato approfondito ancora poco, ma che probabilmente merita maggiore attenzione. Per quale ragione? Perché pone in risalto una sfaccettatura per lo più ignorata, ma tuttavia significativa in quanto permette di capire quale spirito sinistro anima il già discutibile operato degli «anti-sette».

Come già si riferiva in un precedente post sul medesimo tema, sono numerose le situazioni in cui i vari esponenti del mondo «anti-sette» criticano aspramente, dileggiano o insultano non solo gruppi più «discussi», in più rapida diffusione e paradossalmente meno «integrati» come la Soka Gakkai, Scientology o i Testimoni di Geova, ma anche movimenti maggiormente connessi al mondo tradizionale come i Legionari di Cristo, il Cammino Neocatecumenale o le diverse denominazioni evangeliche quali Mormoni, Pentecostali, ecc.

«Facile» e «scontato» vedere, a firma di Sonia Ghinelli per FAVIS o di Lorita Tinelli per CeSAP piuttosto che di Giovanni Ristuccia o di Laura Fezia o di qualche esponente del GRIS, post come questi direttamente contro Scientology:


Meno ovvio e più insolito, invece, vedere attacchi come il seguente (qui ad opera di Laura Fezia, scrittrice legata al CeSAP), con un gruppo cattolico di stampo carismatico definito addirittura «psicosetta» proprio come usualmente viene bollata Scientology, che però è un movimento d’ispirazione completamente diversa e per certi versi antitetica rispetto alla tradizione ebraico-cristiana:


Da notare l’immagine animata con cui la Fezia conclude il suo commento: un disprezzo profondo, beffardamente ostile.

Ma facciamo qualche altro esempio. Qui ecco che la controversa «manipolazione mentale» viene appioppata a un ordine monastico cattolico sulla base di alcune dichiarazioni (come sempre, tutte da verificare) da parte di una ex suora fuoriuscita da un convento:


In poche parole, con un post su Facebook e qualche riga buttata lì dalla solita Sonia Ghinelli, la Chiesa Cattolica diventa una «psicosetta» che pratica il «plagio» ai danni dei suoi «adepti». Insomma, la sempiterna linea ideologica trita e ritrita degli «anti-sette».

Ma costoro mirano ben più in alto: direttamente contro il Papa, di fatto uno dei loro obiettivi preferiti (come peraltro raccontavamo in un precedente post). Qui è ancora Sonia Ghinelli l’artefice del vilipendio (notare con quale sprezzante scherno e totale mancanza di rispetto viene apostrofata la massima autorità dei Cattolici):


A qualcuno potrà apparire un intercalare innocuo e semplicemente scherzoso. Forse… ma si notino i commenti al post, stimolati e avallati dalla Ghinelli:


Insomma, di nuovo accuse infamanti e offensive buttate lì a casaccio e senza costrutto. Pubblicamente, però.

Oltretutto, questa boutade su Facebook della Ghinelli contro Papa Bergoglio si presta anche ad un’ulteriore riflessione sulla produzione di «fake news» da parte degli «anti-sette», ma ciò sarà oggetto di un post successivo ad hoc.

Stessa situazione per un post, proprio di oggi, scritto da Lorita Tinelli e condiviso dal suo amicissimo e fervente sostenitore Cosimino Placido (stesso commentatore del post della Ghinelli), in cui si sparla di un prete finito protagonista di un episodio di cronaca:


Ecco dimostrato, nuovamente, il risultato dello stillicidio propagandistico di CeSAP e FAVIS: sempre più odio, sempre più intolleranza nei confronti della religione. «Ti inchioderei sulla croce», dice uno dei simpatizzanti del CeSAP.

E pensare che appena il giorno prima proprio Lorita Tinelli propalava illuminati proclami sul rispetto reciproco:


La domanda sorge spontanea: in quale modo si «rispetta il prossimo», secondo la psicologa pugliese?

Forse dileggiandolo pubblicamente come nei numerosi casi documentati in questo blog (qui un esempio) e in altri luoghi del Web?

Forse pronunciando un’implicita sentenza di condanna ai danni di un intero movimento prima ancora che si siano svolte delle indagini a carico di un singolo individuo macchiatosi di un grave reato, solo in base alla presunzione o al sospetto che quel singolo individuo facesse parte del movimento (ecco un esempio)?

Insomma, l’incoerenza di un tanto specioso asserto della Tinelli risulta quanto mai evidente.

E come se non bastasse, in uno dei commenti a quello stesso, la Tinelli post raggiunge un parossismo di ipocrisia:


Davvero?

Si riferiva a…?


Non è forse opera giornaliera, quella proprio della Tinelli e del CeSAP, dipingere come «pericolosi» e «distruttivi» i gruppi religiosi minoritari e i rispettivi leader, di quando in quando anche facendosi beffe di loro e molto spesso con titoloni (come quello qui sopra riportato) che generalizzano indiscriminatamente così da generare allarmismo?

Un bell’esame di coscienza sarebbe come minimo auspicabile: lo faranno mai?